Il piagnisteo dell’accoglienza: “Ci danno più soldi per i cani”

Le associazioni che si occupano dell’accoglienza migranti adesso sono sul piede di guerra.

Dopo i tagli voluti dal Viminale sulla quota da destinare a ogni singolo migrante ospitato nelle strutture, i bandi cominciano ad andare deserti. Il ministero degli Interni con il decreto Sicurezza ha ridotto i fondi destinati proprio a ong, cooperative e associazioni che mettono a disposizione strutture per l’accoglienza. A quanto pare la mossa del Viminale non è stata digerita da quattro associazioni che operano nell’Alessandrino. Come riporta Repubblica la “Comunità San Benedetto al Porto, l’associazione di promozione sociale “Cambalache”, “l’Ostello”, e la “Coompany&” hanno deciso di non partecipare al bando della prefettura per l’affidamento dei servizi di accoglienza che prevedeva la possibilità di assistere circa 1200 migranti nella provincia. E dietro a questo “rifiuto” c’è anche la protesta per la riduzione dei fondi: “In Italia un posto in pensione per un animale costa in media una ventina di euro con l’aggiunta del costo di scatoletta e croccantini. Le nuove regole imposte dal decreto Salvini riducono a meno di venti euro al giorno i costi dell’accoglienza di un essere umano: significa che siamo equiparati ai custodi di un canile e noi non vogliamo esserlo”, ha affermato Fabio Scaltritti della Comunità San Benedetto al Porto. Guai a parlare di soldi.

Ma di fatto la loro protesta è scattata proprio dopo i tagli voluti dal Viminale: “Non è una questione economica, ma etica – ribadisce Scaltritti della Comunità San Benedetto al Porto- anche se la cifra fosse rimasta a 35 euro al giorno noi non avremmo comunque partecipato. Viene infatti previsto nel bando di regolamento che siano date ogni giorno lenzuola di carta e non si possono più utilizzare stoviglie normali, ma obbligatoriamente tutto di plastica”. Infine, sempre a Repubblica, Scaltritti elenca una sorta di tariffario di questo tipo di associazioni: “E’ provocatorio, lo so, ma noi gestiamo tossicodipendenti per i quali è prevista una tariffa di 75 euro al giorno, minori, fino a 130 euro al giorno, pazienti psichiatrici, fino a 250 euro al giorno. Il parametro con queste tariffe era impossibile e volevamo trovare un’equiparazione, così abbiamo pensato ai canili, dove chiedono anche 20 euro al giorno per un cane”. Insomma adesso, con la riduzione dei fondi, i bandi vanno deserti e il buonismo dell’accoglienza evidentemente ha perso il proprio business.

il giornale.it

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