Tradisce la moglie con lei, i 2 vanno a letto ma 1 mese dopo lui riceve una lettera e scopre che…

Quanto costa un tradimento? Caro. Anzi: carissimo. Lo sa bene Paolo B. che, dopo aver tradito la moglie si è visto revocare “per ingratitudine” le donazioni elargite – in tempi non sospetti – dalla coniuge.

Il motivo? L’adulterio si è consumato con una parente stretta della consorte e, per giunta, all’interno della azienda di famiglia.

La storia è questa: Paolo B., dopo alcuni anni di matrimonio, tradisce la moglie con la cognata (la compagna del fratello di lei). Nulla per cui verrebbe da gridare allo scandalo (o quasi). Se non fosse che la liaison si consuma all’interno dell’azienda di famiglia.

La storia, “intessuta con modalità tali da essere mantenuta segreta”, va avanti per qualche tempo, finchè non viene a galla. A quel punto, moglie e marito si separano. Ma non è tutto. All’uomo tramite lettera vengono revocate le donazioni (immobili e danaro) della consorte “per ingratitudine”.

Lo stabilisce una sentenza della Corte d’Appello di Firenze risalente al 2019. Per i magistrati fiorenti la gravità della faccenda stava nel fatto “che la relazione extraconiugale era stata intrattenuta con la moglie del fratello della donante. (continua) ↓

Massimo B. incassa il colpo ma non getta la spugna e fa ricorso. Ma anche per gli ermellini il tradimento è ritenuto “grave” e offensivo nei confronti della (ormai ex) consorte. Ripercorrendo le motivazioni del giudizio in Appello, nei giorni scorsi, i giudici della Cassazione hanno confermato la revoca dei beni al marito adultero.

In buona sostanza, la moglie sarebbe stata tradita con modalità tali e in un contesto che hanno evidenziato nel coniuge infedele “un atteggiamento di noncuranza e di assenza di rispetto nei confronti della dignità della moglie”. Morale della storia al marito fedifrago non è rimasto nulla: né soldi né proprietà.

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