Gina Lollobrigida, la brutta notizia è appena arrivata

E’ stata confermata dalla Cassazione il decreto di apertura dell’amministrazione di sostegno per Gina Lollobrigida, l’attrice 94enne nei confronti della quale il figlio Andrea Milko Skofic – con il quale i rapporti sono sempre stati difficili – aveva chiesto all’autorità giudiziaria di Roma di nominare un ‘tutore’ per ‘proteggere’ il patrimonio della ‘Bersagliera’.

Pur escludendo una situazione di “infermità mentale derivante da patologie psichiatriche”, i periti medici hanno evidenziato “un indebolimento della corretta percezione della realtà” e uno stato di “vulnerabilità” che rende “possibile l’altrui opera di suggestione”.

“Amareggiata ma non rassegnata”: così dalla sua villa romana sull’Appia Antica, l’attrice 94enne Gina Lollobrigida – che è stata anche recentemente testimonial per il vaccino contro il Covid – commenta la decisione della Cassazione di confermarle l’amministratore di sostegno per la gestione dei suoi beni e delle sue questioni patrimoniali, come chiesto da suo figlio Andrea Milko Skofic.

Lo comunica l’avvocato Filippo Maria Meschini, suo legale di fiducia. Per l’attrice, che iniziò la sua carriera nel 1947 e poi divenendo una diva conosciuta in tutto il mondo – il verdetto “è lesivo” della sua dignità. “La signora Lollobrigida è molto amareggiata e non si rassegna a una decisione che ritiene dannosa e profondamente ingiusta oltre che lesiva della sua dignità”, sottolinea l’avvocato Filippo Maria Meschini che ha appena parlato con l’anziana attrice che, a quanto racconta il legale, passa le sue giornate a dipingere, in compagnia del suo amato pastore tedesco,

Da quando è scoppiata la pandemia, l’anziana attrice – che ha in corso un processo nel quale è vittima di un ‘factotum’ accusato di volersi approfittare di lei e della sua disponibilità economica – ha evitato la “mondanità” per motivi di sicurezza. La ‘Lollo’, prosegue l’avvocato Meschini, “è una convinta sostenitrice dei vaccini”, la sua vita attuale “è tranquilla e riservata”, mantiene intatta la sua proverbiale “verve” da ‘Bersagliera’.

“Ci arrendiamo solo se ci ammazzano, altrimenti non ci arrenderemo mai”. A dirlo all’Adnkronos è Andrea Piazzolla, l’assistente di Gina Lollobrigida, commentando amareggiato la decisione della Cassazione. “Durante le udienze lei non viene mai ascoltata, nessuno ascolta quello che lei ha da dire, non è quantomeno strano?”, conclude Piazzolla.

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