I pompieri spagnoli lanciano l’allarme: le persone ora muoiono a casa

I pompieri iberici hanno smesso di occuparsi di emergenze che non siano legate in via diretta al Covid-19.

E questo perché è il nuovo coronavirus a pretendere in qualche modo che gli unici casi da risolvere o per cui provare quantomeno a fare qualcosa siano quelli derivati dai contagi.

Le persone sono in quarantena, in semi-quarantena o in isolamento: è difficile, quindi, che i vigili del fuoco debbano fare fronte a situazioni inerenti ad altri fenomeni, incidenti, incendi od altre sventure. Il dramma è stato raccontato da uno dei pompieri che operano in Spagna. Josè – questo il nome di chi ha voluto svelare al mondo quale sia in questi momenti la terribile ondata subita nella penisola europea – ha esordito così: “Non ci sono più incidenti, non ci sono più infortuni, l’85% dei nostri interventi è per aprire le porte delle case dopo le persone muoiono sole”. Ma la narrazione presentata è solo all’inizio.

La tragedia nazionale, non solo a Madrid, è sempre più tangibile. Non tutti i sistemi sanitari riescono a coprire le esigenze dei malati. E le positività al Covid-19 non vengono scoperte con tempestività in ogni circostanza. Sono tutti aspetti di questa “guerra” contro un “nemico invisibile” che siamo stati costretti a raccontare in più di una circostanza. Stando a quanto riportato dall’Agi, però, la situazione spagnola sembra presentare aspetti eccezionali, che producono tragedie continuative anche all’interno delle dimore private. Quelle in cui i vigili del fuoco a volte entrano, distruggendo i portoni, per constatare la sussitenza di decessi.

Josè è incaricato nella capitale, dove soltanto nella giornata di ieri i pompieri hanno fatto il loro ingresso in un numero di abitazioni davvero rilevante: venti. Possibile che, in ognuna di queste cas,e i pompieri abbiano dovuto registrare la presenza di almeno un decesso. La dinamica è più o meno la medesima: le persone non rispondono alle telefonate dei familiari; i pompieri vengono allertati e procedono recandosi dinanzi alle abitazioni. C’è pure qualche caso in cui, come ripercorso dalla fonte sopracitata, gli avvertimenti sulla possibile presenza di un morto arrivano perché il vicinato rende noti i “cattivi odori” che derivano dalla dimora.

La chiosa di Josè è quella che, forse meglio di altre, circoscrive il dramma vissuto dalla Spagna in queste ore: “Non c’è mai stata una crisi simile a questa, è la più grande rottura nella vita delle persone. Forse solo la guerra è simile a ciò che stiamo vivendo”.

il giornale.it

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