Inchiesta shock: Macron prende i soldi che gli italiani donano all’Africa. Il video bomba che lo incastra.

Contrariamente a ciò che si dice, i dati parlano degli italiani come dei generosi donatori.

Forse molti si saranno chiesti dove finiscano i soldi donati all’Africa subsahariana. Ebbene, la risposta sta facendo molto discutere: vanno in Francia.

Night Tabloid, il programma della Rai con Annalisa Bruchi affiancata da Aldo Cazzullo, Alessandro Giuli e Claudio Sabelli Fioretti, sta conducendeo un’inchiesta clamorosa proprio sulla suddetta questione.

A quanto pare, a Parigi rimarrebbe la metà dei fondi versati all’Africa e il servizio ne spiega bene le dinamiche: “I soldi arrivano qui per essere convertiti in monete africane, ma la metà di quel denaro viene trattenuto a titolo di garanzia”.

Ogni euro che spediamo verso l’Africa “passa dalla Banca di Francia per forza”. Qui avviene la conversione in moneta africana e poi viene rispedita in Africa, ma quell’euro resta nella banca francese.

Questo vale sia per le banconote che per le monete. E come spiega l’ex dirigente della Banca centrale africana, questo accade per 14 paesi africani. Tutte ex colonie franesi, aventi sistemi monetari messi in piedi dalla Francia.

Il Paese di Macron, dunque, “lascia la metà delle divise estere ai Paesi africani, mentre l’altra metà la tiene in un conto a garanzia”.

E lo conferma anche l’esperto della Bocconi Massimo Amato, che aggiunge:

Su questo conto in questo momento ci sono l’equivalente di 10 miliardi di euro. Sono piazzati in titoli del debito francese e quindi contribuiscono in parte a finanziare il debito francese”.

Ma, come se non bastasse, non è tutto. Il sistema monetario controllato da Parigi è una valuta forte, quindi renderebbe “difficli le esportazioni”.

E, come spiega Night Tabloid “la difesa del cambio fisso scoraggia gli istituti di credito dal prestare denaro, quindi le imprese non investono, producono poco e pagano meno gli operai. Si fa prima a importare tutto”.

Ecco il video del servizio:

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Fonte: IlGiornale

 

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