Di Battista al Pd: ‘Si deve andare diritti con la revoca delle concessioni autostradali’

n un post su Facebook nel quale si rivolge ai dem, Alessandro Di Battista sostiene che bisogna “andare diritti con la revoca delle concessioni autostradali”.

“Non ti piace il 5 stelle? Legittimo,” chiede l’ex deputato rivolgendosi ad un immaginario interlocutore del Pd – ma esattamente cosa non ti piace dell’idea di tornare ad essere proprietari delle nostre autostrade? Cosa c’è di sbagliato nel togliere le concessioni a chi si è arricchito in modo vergognoso a discapito delle tasche e spesso anche della vita di quei cittadini che con le loro tasse hanno permesso la costruzione della rete stradale?”.

“Ci ho pensato molto” continua “e ho capito che quel che non ti piace è che a proporre la nazionalizzazione delle autostrade sia stato proprio il MoVimento 5 stelle. Questa è la ragione della tua avvelenata frustrazione“.

Ancora: “Avresti voluto che questa posizione l’avesse assunta il partito erede di Berlinguer, ma quel partito non esiste più e Berlinguer si sta rivoltando nella tomba”.

L’esponente 5Stelle domanda poi dove porti tutto questo. E risponde: “A restare suddito. Non di un partito o dei Benetton, ma della tua stessa chiusura mentale”.

S”e ciò nuocesse soltanto a te me ne starei zitto,” prosegue “ma tale atteggiamento non nuoce soltanto a te: nuoce al Paese intero. Un Paese che ha urgente bisogno di riprendersi fette di sovranità, ma a te questa parola non piace più. ‘Sovranità’ è una parola presente nella Costituzione, ma tu ormai la rigetti. Perché a rispolverarla è stato il 5 stelle”.

Anche se fai finta di non essere d’accordo,” conclude Di Battista, “anche se pare che per te il mercato conti più degli esseri umani, la finanza più della Politica, il prezzo dell’oro più del sudore degli uomini. Si deve andare diritti con la revoca delle concessioni autostradali. Punto. Anche se tale intransigenza ormai ti fa paura perché non sei più abituato. Fortunatamente per milioni di italiani l’intransigenza è tornato ad essere un valore. Oggi più che mai”.

 

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