“Ecco i quartieri con la sharia”. E il Tg2 fa infuriare gli svedesi

Un servizio del Tg2 su alcuni quartieri fuori controllo di Stoccolma dove vige la sharia e dove la polizia non mette piede ha creato una crisi diplomatica tra lo stesso tg e la Svezia

Con una nota ufficiale l’ambasciata svedese critica in modo duro il servizio messo in onda nel corso del tg e di fatto prova a smontare le tesi sostenute nel telegiornale. Questa descrizione, afferma l’ambasciata di Svezia in Italia, “corrisponde a quelle che vengono comunemente definite ‘no go zones’. Non esistono ‘no go zones’ in Svezia. Come nella maggior parte delle grandi città – prosegue il comunicato – esistono aree socialmente vulnerabili dove, al contrario di ciò che si afferma nel servizio, è stata rafforzata la presenza della polizia negli ultimi anni. Queste aree sono una priorità assoluta per il governo svedese che ha stanziato considerevoli fondi per sovvenzionare progetti per favorire l’inserimento sociale in queste aree. Per esempio con attività rivolte ai bambini e ai giovani, investimenti nell’istruzione, maggiore sicurezza, aumento dell’occupazione. Desideriamo inoltre precisare – prosegue la nota – che in Svezia viene applicata la legge svedese in tutto il paese e la legge è uguale per tutti. Non esistono aree dove viene applicata la legge della sharia”. Ma il braccio di ferro tra Stoccolma e il tg2 non si chiude qui. Il tg infatti ha anche parlato degli stupri in Svezia che secondo gli ultimi dati hanno toccato il picco di denunce a livello europeo. Su questo punto l’ambasciata precisa:

“La statistica – spiega Stoccolma – in questo caso dà un immagine errata della situazione. Il malinteso nasce da tre fattori principali. In Svezia ogni atto di violenza sessuale viene registrato come una denuncia a sè stante. Una denuncia può contenere un gran numero di stupri, come per esempio chi denuncia di essere stato violentato più volte dalla stessa persona. Anche in questi casi la polizia deve registrare ogni atto di violenza come un singolo crimine. Un altro fattore che contribuisce al malinteso è la nuova legge sul consenso esplicito, entrata in vigore nel 2018 e che sancisce che il sesso se non è consensuale è illegale, quindi passibile di denuncia”. Insomma la Svezia prova a respingere le accuse di chi mette in discussione il suo modello di accoglienza. Ma di fatto l’esistenza di quartieri “ghetto” è sotto gli occhi di tutti. Con buona pace del governo svedese…

il giornale.it

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