La tragedia di Genova e la propaganda del Patto del Nazareno

“Bufala, fake news, disinformazione”.

È questo il mantra ripetuto dalla propaganda del Patto del Nazareno e amplificato dal Giornale Unico ad esso asservito.

Ogni notizia sgradita al vecchio regime viene bollata come falsa, per la gioia dei militOnti che, con le fette di salame negli occhi, non vedono le malefatte dei propri partiti e cercano il pelo nell’uovo in tutto ciò che fa il governo del Cambiamento.

La macchina della propaganda del Patto del Nazareno, che ormai va a singhiozzo, non si ferma davanti a niente, neanche alle tragedie. E infatti l’abbiamo vista vergognosamente all’azione anche in occasione del disastro di Genova.

Uno dei primi articoli pubblicati in rete dopo il crollo del Ponte Morandi titolava: “Quando il M5S parlava della ‘favoletta del ponte che sta per crollare’ per bloccare la variante“. È uscito sulla solita “Repubblica”, poi gli altri giornaloni e i siti satellite del Patto del Nazareno hanno seguito a ruota.

Il tentativo era chiaro sin da subito: attribuire in qualche modo la colpa del disastro al Movimento 5 Stelle. Ma non ha funzionato: si trattava di un vecchio post di un comitato cittadino ripreso sul forum dei 5Stelle da un attivista che sarebbe stato espulso in seguito.

E in ogni caso, anche se si fosse costruita la Gronda di Genova, osteggiata dall’ex attivista pentastellato, il ponte purtroppo sarebbe comunque crollato.

Ma tutto fa brodo quando si vuole nascondere il vero colpevole.

Per giorni i giornaloni hanno omesso dalle prime pagine il nome dei “Benetton”, i proprietari della società Autostrade che gestisce il ponte crollato.

Poi se ne sono ricordati, ma, come ha osservato anche Marco Travaglio, “ovviamente per difenderlo dalle proditorie calunnie per il ponte autostradale crollato a Genova”.

Perché, viene da chiedersi?

Non tutti lo sapevano, ma la famiglia Benetton, oltre ad Autostrade possiede anche partecipazioni in diversi gruppi editoriali italiani: Edizione srl controllata dai Benetton detiene il 5,1% di Rcs MediaGroup (Corriere della Sera), il 2,24% di Caltagirone Editore (il Messaggero, il Gazzettino, il Mattino, Leggo) e il 2,00% di Il Sole 24 Ore SpA.

E non dimentichiamo che Atlantia, la società dei Benetton che controlla Autostrade per l’Italia, sponsorizza “La Repubblica delle Idee” e nel suo Cda siede la vice presidente del gruppo Repubblica Monica Mondardini.

Ma andiamo avanti, perché la propaganda del Patto del Nazareno non si è fermata qui.

Venerdì scorso Matteo Renzi, forse per paura che il Pd avesse perso altri 5 o 6 punti e fosse sceso sotto il 10 per cento, ha scritto su Facebook: “ORA BASTA! Bisogna rispondere, punto su punto, colpo su colpo”. Così ha ripreso la storia del M5S e della “favoletta” sul crollo del ponte e ha pronunciato la parola magica: “fake news”.

Secondo l’ex premier ce ne sono troppe e il Pd ha quindi creato un gruppo di avvocati: “porteremo in Tribunale tutti, senza guardare in faccia nessuno. E segnaleremo all’Autorità delle Comunicazioni ogni singola fake news” ha minacciato Renzi. Che ovviamente si riferisce a quelle degli altri, non alle sue o a quelle del suo partito, che abbiamo documentato in svariate occasioni.

E a proposito di fake news, ora la propaganda del Patto del Nazareno vorrebbe farci credere che non ci sono stati i fischi ai funerali di Stato delle vittime del crollo del Ponte Morandi che si sono tenuti ieri a Genova.

Il piddino Michele Anzaldi (lo stesso della teoria del complotto delle dirette Facebook di Giuseppe Conte gonfiate da clickfarm estere) ha denunciato che i fischi non sono “confermati da molti dei presenti e dai video”.

Peccato che il filmato l’abbiamo visto tutti: i fischi si sono levati.

Ma forse ha ragione Anzaldi: dev’essere stata qualche clickfarm estera al servizio di Putin a inserire i fischi al Pd nella diretta dei funerali, o forse i 5Stelle.

E infatti il piddino si è scagliato contro il portavoce di Palazzo Chigi Rocco Casalino, che Conte dovrebbe addirittura “licenziare in tronco prima di incorrere in guai più seri con la giustizia contabile”.

Anzaldi ha raccontato a modo suo il “gravissimo” episodio accaduto ieri a Genova:

“Oggi alle 11.46, in pieno svolgimento dei funerali di Stato per alcune delle vittime del Ponte di Genova e senza alcun rispetto per i morti, numerosi giornalisti anche del servizio pubblico Rai hanno ricevuto da Casalino un messaggio riferito ai presunti fischi a esponenti Pd, notizia peraltro non confermata da molti dei presenti e dai video. Casalino scrive: ‘sono curioso di leggere i giornali domani’.”

Secondo Il Corriere della Serache ha ripreso la boiata di Anzaldi, si trattava di una sfida ai giornalisti.

Noi invece, che questo problema ce lo poniamo ogni giorno, eravamo come Casalino curiosi di leggere i giornali per vedere se ci fosse un cenno ai fischi al Pd.

Oggi abbiamo dato un’occhiata alle prime pagine: a parte qualche eccezione la notizia non viene messa in evidenza.

La preoccupazione sembra essere la revoca della concessione ad Autostrade.

 

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