GENITORI ITALIANI FINISCONO IN TRIBUNALE PER IL NOME DATO ALLA FIGLIA: “NON POTETE”

Una storia incredibile, che è già rimbalzata sul web e non smette di far discutere. Questo procedimento giudiziario rientra a pieno titolo tra quelli più grotteschi degli ultimi tempi, tanto che qualcuno si chiede se i magistrati non stiano sprecando tempo ad occuparsi di questioni così di secondo piano.

A quanto pare la magistratura italiana ha a cuore anche l’anagrafe, visto che è subito intervenuta per negare la possibilità a due coppie italiane di chiamare in un certo modo la figlia. Nulla di scandaloso, ovviamente, si tratta solo di un nome originale che per il giudice non si può assolutamente attribuire ad una bambina: ecco per quale motivo.

IL NOME INCRIMINATO

Queste due coppie di genitori milanesi, non potevano mai aspettarsi che il nome dato alla figlia potesse richiamare l’attenzione della magistratura. E’ pur vero, tuttavia, come non capiti tutti i giorni di imbattersi in una bambina di nome Blu, probabilmente il colore preferito di questi stravaganti genitori.

Sta di fatto che nel primo caso, quello che riguarda la figlia della coppia formata da Libaan Bosir ScekMohamed e Rosamaria Castiglione Angelucci, il pubblico ministero Baima Bollone ha deciso in un primo momento di denunciare la coppia, per poi invece tornare sui propri passi e lasciare la patata bollente nelle mani del giudice, che ha stabilito piena libertà ai genitori di Blu di darle questo nome.

Nella seconda causa, che coinvolge i genitori Vittoria e Luca, la magistratura si è mostrata meno clemente, sostenendo come in base alla legge il bambino deve avere un nome che lo identifichi nel sesso, in effetti cosa ben difficile da chiarire con il nome Blu. Alla coppia è stato proposto, come compromesso, di far precedere al nome Blu un altro nome che sia invece chiaramente femminile, ma entrambi i genitori si sono rifiutati di accettare questa strana ‘offerta‘.

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