Malta chiude tutti i porti a scafisti e Ong: ora i trafficanti di Sea Watch 4 fanno rotta verso l’Italia. Governo criminale

Mentre Nello Musumeci è impegnato in un duro braccio di ferro con il governo centrale di Roma, la Sea-Watch 4 è in rotta di avvicinamento alle acque territoriali italiane. Con la sospensione da parte del Tar dell’ordinanza del governatore della Regione Siciliana con la quale si ordinava la chiusura degli hotspot e dei porti dell’isola, le due navi battente bandiera tedesca, l’altra è la Louise Michel, che in questi giorni stanno recuperando i migranti al largo delle coste libiche sono pronte a fare il loro ingresso nel Paese.

A bordo della Sea-Watch 4 ci sono attualmente oltre 200 migranti, recuperati nell’ambito della missione finanziata dalla chiesa evangelica tedesca. La nave è partita due settimane fa dal porto di Buriana, in Spagna, con la certezza che prima o poi sarebbe arrivato un porto sicuro in Italia. Lo hanno dichiarato gli stessi operatori a bordo e adesso sembra che stiano puntando proprio a questo obiettivo. Come riportano alcuni media tedeschi, la Sea-Watch 4 nelle scorse ore ha fatto richiesta di un porto sicuro sia a Malta che all’Italia. La Valletta ha immediatamente respinto la richiesta, mentre dall’Italia ancora non è arrivata nessuna risposta. Ricevuto il diniego delle autorità maltesi, adesso la Sea-Watch 4 sta navigando al largo delle coste siciliane, prospiciente Portopalo. Si trova a meno di 16nm dal confine delle acque territoriali italiane.

Tutto questo a poche ore dalla riapertura della Sicilia disposta dal Tar su ricorso del governo contro l’ordinanza di Nello Musumeci. Il governatore della Regione Siciliana si era mosso nei giorni scorsi a tutela della salute pubblica dei suoi cittadini, sempre più preoccupati per l’arrivo incontrollato dei migranti sulle coste dell’isola e dei suoi arcipelaghi. Con l’hotspot di Lampedusa al collasso e gli altri in difficoltà in un momento di pandemia mondiale, Musumeci aveva imposto lo svuotamento immediato delle strutture di accoglienza in Sicilia, chiudendo contestualmente i porti. “Provo pena per chi continua a speculare, anche in queste ore, sulla battaglia civile e politica che stiamo conducendo. Guardino le ‘stanze’ dell’Hotspot di Lampedusa. Nessun distanziamento, un vero assembramento di uomini, prima di essere svuotato“, ha scritto stamattina su Facebook il governatore, che adesso può far ricorso all’articolo 31 dello Statuto regionale per far valere la sua ordinanza.

Mentre Nello Musumeci combatte per garantire la sicurezza sanitaria alla sua regione, dal mare si alzano le proteste delle Ong. “L’UE deve assumersi le proprie responsabilità e consentire un meccanismo prevedibile e affidabile per lo sbarco“, ha dichiarato Michael Schwickart, ceo dell’alleanza United4Rescue. Gli fa eco il direttore delle operazioni della Sea-Watch 4: “Le persone salvate sull’Etienne e sul ‘Sea-Watch 4’ hanno diritto a un rifugio sicuro, e ne hanno bisogno ora!“. L’Etienne è una nave mercantile della Maersk con a bordo 27 migranti recuperati al largo della Libia. La petroliera danese si trova da 23 giorni al largo di Malta

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