Bluff del governo sui porti chiusi, lo sfogo del sindaco di Lampedusa: “Raccontano storie”

Drammatico sfogo del sindaco di Lampedua, all’indomani del decreto del governo che – secondo la propaganda – avrebbe chiuso i porti ai migranti. Mentre a sinistra diverse voci tuonano contro la misura del loro stesso governo e, di fatto, chiedono che l’Italia continui a svolgere il ruolo di “campo profughi d’Europa” anche nel pieno dell’emergenza sanitaria, il primo cittadino dell’isola riporta il decreto a quello che è veramente: un colabrodo, del tutto inservibile per arginare lo stillicidio di sbarchi che continua a investire le nostre coste.

Il sindaco di Lampedusa contro il bluff dei porti chiusi

E Lampedusa ne è l’esempio più evidente. “È stato fatto un decreto per le navi delle Ong. E tutti gli altri? Per quelli che continuano ad arrivare autonomamente come avviene a Lampedusa, che cosa prevede il governo?”, domanda Salvatore Martello, che proprio ieri ha chiesto al governo una “nave accoglienza” dove sistemare i migranti che sbarcano sull’isola. “La verità – aggiunge il primo cittadino di Lampedusa – è che noi siamo stati cancellati dal governo. Il nostro porto continua a restare aperto”. “Non è vero, quindi, che hanno chiuso i porti d’Italia per la durata dell’emergenza coronavirus, come dicono. Noi evidentemente non facciamo parte dell’Italia…”, prosegue Martello, mentre sull’isola incombe ancora la Alan Kurdi, che per la terza notte di seguito resta ai limiti delle nostre acque territoriali, a poche miglia da Linosa, con oltre 145 persone a bordo.

Lega e FdI al fianco dei lampedusani

Sul tema oggi è intervenuto anche Matteo Salvini. “Vicino ai lampedusani, giustamente molto preoccupati. Mai come in questo periodo di grande difficoltà per l’Italia, i porti dovrebbero rimanere chiusi, ma per davvero“, ha scritto su Facebook il leader della Lega, mentre ieri era stato FdI a lanciare l’allarme sul fatto che Lampedusa resta “sotto assedio”.

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