Milano, il contributo dei rom all’epidemia: occupate decine di alloggi popolari

Milano, 2 apr – Sta diventando esplosiva la situazione negli alloggi di edilizia popolare nella periferia milanese. Il “merito” è dei soliti noti, gruppi ben organizzati di nomadi che nelle ultime settimane nel quartiere Molise-Calvairate hanno sfondato le porte di dodici appartamenti, mono e bilocali, per occuparle con nuclei famigliari che vanno dalle dodici alle quindici persone per appartamento. Da ulteriori controlli eseguiti dalle forze dell’ordine  è emerso che dalla metà del 2018, sono stati occupati 45 appartamenti di 15 condomini della zona.

Lo denuncia la parlamentare milanese di Forza Italia Federica Zanella: «Il problema vero arriverà dopo, quando l’emergenza del virus sarà agli sgoccioli e la rabbia sociale, finora contenuta a stento, esploderà tra i residenti delle case Aler, già provati più di altri dalla situazione attuale. Nei distretti popolari, comprensori di case Erp (Edilizia residenziale popolare), gestite da Aler Milano e da MM, la fiducia nelle istituzioni in questo periodo da minima sta diventando nulla. E come credete che la prenderà questa gente quando vedrà il Comune prendersi carico e consegnare i pasti anche a quei rom che in queste settimane, alle solite occupazioni abusive, hanno aggiunto l’assalto a diverse case popolari dei palazzi svuotati dal contagio?».

Anche il presidente del Consiglio del Municipio 4, Oscar Strano lancia l’allarme: i residenti della zona – quelli non abusivi –, sono sconvolti e «a occupazione terminata restano per tutto il giorno e la serata in attesa che la polizia locale intervenga a sgomberare gli appartamenti dove si sono insediati abusivamente i nomadi. Pur disponendo di uno specifico Nucleo di recupero degli alloggi di edilizia residenziale, i vigili rifiutano però regolarmente di muoversi quando l’occupazione riguarda gli alloggi Aler. E le chiamate al centralino di piazza Beccaria (tel. 020208) restano lettera morta». Per quale motivo? «Se c’è di mezzo la proprietà privata [gli alloggi sono di proprietà privata e gestiti dalla Regione, ndr] non possiamo intervenire, si sentono rispondere amareggiati gli inquilini delle case popolari. Che come noi non comprendono come mai i vigili si muovano invece quando viene occupata abusivamente una casa di MM, quindi del Comune di Milano [gestiti da una Spa, ndr]. Gli ispettori Aler e le forze dell’ordine, invece, vengono sul posto, ma – vista la presenza di minori e l’impossibilità, in questo momento, di garantire sistemazioni alternative – non possono allontanare questi rom».

Ma la lista delle occupazioni è lunga: solo martedì, in zona San Siro, il Sunia (Sindacato unitario nazionale inquilini e assegnatari) ha filmato un gruppo di nomadi che, dopo aver occupato l’ennesimo blocco di appartamenti Aler, sono scesi in cortile a festeggiare tutti insieme, in barba ovviamente alle regole anti assembramento per contrastare l’epidemia di Covid-19. Avvertita, la Locale ha fornito la solita risposta: «non interveniamo sulla proprietà privata». Sul posto sono poi intervenuti i carabinieri, ma i rom si erano già dileguati, per poi ripresentarsi la mattina seguente come se niente fosse.

Cristina Gauri

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