La “strana” immunità di Ferrara: “Bisogna studiare popolazione”

In una delle regioni più colpite dalla pandemia del Coronavirus, l’Emilia-Romagna, c’è un isola felice: è il caso di Ferrara.

Che, però, “caso” potrebbe non essere. Attualmente, i positivi Covid-19 registrati nel capoluogo emiliano sono 307, in tutta la regione oltre 13mila.

L’anomalia di Ferrara

La città degli estensi rappresenta una vera e propria anomalia perchè, a differenza di altre aree, nel capoluogo ed in tutta la provincia si sono registrati pochissimi casi di contagio. Anche il commissario “ad acta” per l’emergenza, Sergio Venturi, si è chiesto i motivi di questa specificità. “Quando sarà tutto finito, ci chiederemo perché i contagi non sono mai cresciuti a Ferrara – ha affermato Venturi – evidentemente qualche ragione ci sarà: o che fosse zona malarica o perché c’è la talassemia bisognerà, però, chiederselo perchè potrebbe essere utile anche per altri cittadini”.

I numeri

Come si legge sul Messaggero, i dati sul contagio in tutta l’Emilia-Romagna dimostrano chiaramente che il ferrarese è un’area che resiste notevolmente ai contagi rispetto alle altre province: secondo i dati forniti dall’ultimo bollettino di ieri della Protezione civile, in tutta la regione i positivi sono ben 13.531. Ebbene, Ferrana ne conta “soltanto” 307, come si legge dai dati forniti dal quotidiano LaNuovaFerrara.

“Inimmaginabile”

Il commissario regionale ha confrontato con stupore “inimmaginabile” i 75 servizi in ambulanza di Parma contro i 12 di Ferrara .”Questa malattia ha confini quasi fisici – dichiara Venturi – Se si andasse a vedere la composizione dei contagi nella provincia di Ferrara, c’è una presenza sul capoluogo ma poi tutto il resto si attesta prevalentemente sui confini con la provincia di Bologna. Gran parte della provincia ferrarese è preservata e di questo sono molto contento per chi vive lì”.

Ieri soltanto sei nuovi positivi

Il capoluogo estense e tutta la sua provincia contano circa 350mila abitanti. Per comprendere l’eccezionalità del fenomeno basta far riferimento alla giornata di ieri: soltanto sei nuovi casi, 4 in città e due in provincia, con nessun decesso.

Tamponi drive through

La metodologia dei tamponi “drive through” – che prevede l’esecuzione del tampone, in maniera veloce e sicura, sulla persona a bordo della propria automobile, è cominciata anche nei principali capoluoghi emiliani. Come si legge su Estense, sono due gli obiettivi: valutare in tempi più rapidi persone clinicamente guarite (prive dei sintomi dell’infezione) che necessitano di effettuare il tampone due volte a distanza di almeno 24 ore uno dall’altro, prima di essere dichiarate guarite a tutti gli effetti e, al tempo stesso, eseguire i tamponi anche su persone che presentano sintomi lievi.

La sperimentazione è cominciata oggi a Reggio Emilia, Parma e Cesena mentre a Modena è attiva già dal 23 marzo. In attesa che venga estesa al più presto anche in altre regioni italiane, pure in alcuni centri della Toscana si registrano già i primi “tamponi al volante”.

il giornale.it

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