Di Maio, il ministro “cinese” che fa infuriare gli italiani

«Ci ricorderemo di chi ci ha aiutato come ha fatto la Cina». Nel mezzo della tempesta tutto ci si poteva aspettare dal ministro degli Esteri tranne un ringraziamento al paese che ha scatenato la pandemia mondiale e la crisi sanitaria italiana.

Già a inizio febbraio, quando Fontana e Zaia chiedevano la quarantena per gli alunni in arrivo dalla Cina, Di Maio reputava importante solo «un grande scatto di solidarietà verso il governo cinese» colpito da diffidenza e razzismo.

Adesso a epidemia ormai esplosa, dopo giorni in cui è rimasto ben defilato dietro le quinte per non associare il proprio volto al disastro in corso in Italia, Di Maio ha provato ad intestarsi una medaglia strombazzando ai quattro venti, dopo un colloquio con il rappresentante del governo cinese Wang Yi, «l’imminente invio dalla Cina di aerei cargo con mascherine, mille respiratori polmonari e medici specializzati. Nella fase più critica noi abbiamo dimostrato vicinanza alla Cina e ora loro ricambiano con la stessa solidarietà» ha annunciato l’ex capo politico grillino. Detta così sembra che la Cina, per riconoscenza all’Italia, ci stia regalando le apparecchiature ospedaliere, invece si tratta semplicemente di un acquisto da parte dello Stato italiano, nessun trattamento di favore da Pechino a parte forse essere messi tra i primi nella lista dei clienti (anche la Francia ha sottoscritto «una procedura di acquisto congiunto di materiali per l’assistenza respiratoria», ha fatto sapere il ministro degli esteri francese).

La «bufala» di Di Maio sul «cargo di aiuti» gentilmente offerto dalla Cina non fa che confermare il rapporto di sudditanza del M5s verso il regime di Pechino, già emerso con la sottoscrizione dell’accordo commerciale noto come «La Nuova via della Seta» nei mesi scorsi, unico dei paesi fondatori della Ue ad averlo fatto (Di Maio annunciò trionfante che il memorandum con i cinesi avrebbe fatto lievitare il nostro export in Cina, ma l’unico risultato finora è di aver importato il Coronavirus in Italia). E proseguito con le aperture dei vertici M5s alla tecnologia 5G sviluppata dal colosso cinese Huawei, considerata a rischio per la sicurezza nazionale.

Le ombre cinesi del ministro grillino fanno infuriare il centrodestra: «Solo un incapace, incompetente e inadeguato come Di Maio può plaudire alla Cina – attacca il senatore azzurro Maurizio Gasparri -, un Paese che rappresenta il più grande problema del pianeta dal punto di vista della concorrenza sleale, dell’inquinamento, della negazione delle libertà e della diffusione di epidemie».

Ma è da anni che il M5s flirta con la Cina, a partire da Beppe Grillo, il quale però sul suo blog in questi giorni si sta tenendo ben alla larga dal tema Coronavirus (così come fa Davide Casaleggio, altro desaparecido), vista la tragica gestione dell’emergenza da parte del governo M5s. Ieri sul blog il comico ha pubblicato un post sui nuovi semafori a Mumbai, tanto per capire. Ma in generale il M5s è annichilito dall’emergenza, Di Battista twitta sui social, il ministro Bonafede è travolto dalla rivolta nelle carceri, il cosiddetto capo politico Vito Crimi annuncia provvedimenti venezuelani come «requisire beni mobili e immobili» di privati. L’incompetenza della classe dirigente grillina, insieme al loro ambiguo rapporto con la Cina, emerge in tutta la sua drammaticità ora che le cose si fanno difficili.

il giornale.it

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