Coronavirus, la Bce non può stampare euro? Italia a rischio-crac: aveva ragione Tremonti, servono gli eurobond

Correva il 1969 quando Milton Friedman coniò l’ immagine dell’ helicopter money. L’ idea lanciata da uno dei più importanti economisti del ‘900 era una provocazione dedicata al dibattito tra monetaristi e keynesiani; tra chi sostiene il primato della moneta e chi invece quello delle politiche fiscali. Ma, messe queste polemiche da parte, perché la teoria dell’ helicopter money non potrebbe diventare realtà? E quando se non ora? È quello che si chiede il Giornale in edicola mercoledì 11 marzo. L’ idea è stata rielaborata recentemente da molti economisti come risposta al fallimento delle politiche della Bce rispetto alla crescita dell’ economia e dei prezzi. Il “whatever it takes” di Mario Draghi del 2012 e il successivo “quantitative easing”, partito nel 2015 con 60 miliardi di acquisiti di titoli pubblici al mese e oggi calato a 20, non hanno generato l’ aumento atteso dell’ inflazione nell’ eurozona.

Questa montagna di moneta non è stata sufficientemente trasmessa all’ economia, cioè alle imprese e alle famiglie. Ecco allora che è nata l’ idea dell’ elicottero. C’ è però un punto preciso che impedisce all’ elicottero di alzarsi in volo. Ed è che per distribuire 200 euro a testa agli europei la Bce dovrebbe segnare sul suo bilancio una passività che andrebbe coperta con un pari ammontare di debito: dovrebbe poter emettere un bond. Un eurobond: si tratterebbe, in definitiva, di uno strumento fiscale che non è previsto nell’ Eurozona. E che, tutte le volte che è stato proposto, in primis da Giulio Tremonti quando era ministro dell’Economia del governo Berlusconi. Ipotesi sempre bocciata dai tedeschi. 

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