Quegli svizzeri “zozzoni” che scaricano rifiuti in Italia.

Hanno meticolosa cura del verde cittadino e degli spazi comuni, promuovono iniziative ambientaliste sbandierando ai quattro venti una condotta sociale ineccepibile e poi, scaricano i rifiuti in Italia, al confine con la Lombardia.

Chi sono? I civilissimi svizzeri del Canton Ticino.

Predicano bene ma razzolano male, malissimo. Così i cittadini elvetici – con le dovute eccezioni del caso, sia chiaro – sembrano aver acquisito una nuova costumanza, quella di gettare il pattume di casa propria nei luoghi vicino alla dogana italo-svizzera. E non si tratta di chissà quale losco affare milionario di rifiuti extra ordinari ma dei classici sacconi neri (non più regolamentari) contenti scarti casalinghi maleodoranti: sono pieni fin quasi a strabordare. La cittadina prescelto per questo sversamento inquinante è il comune varesino di Cremenaga, nei pressi del valico, dove ogni sacrosanto giorno le aiuole della piazza municipale sono infestate dai cumuli di immondizia made in Swiss.

Stanco del subire il sopruso territoriale, e intenzionato ad argine il malcostume, il sindaco Domenico Rigazzi ha dato disposizione agli operatori ecologici di aprire le buste nel tentativo di risalire all’identità dei trasgressori. E, proprio in una di queste, hanno rinvenuto un indirizzo rossocrociato – via Monte Boglia, Lugano – recante a chiare lettere nome e cognome del sospettato. A quel punto, il primo cittadino di Cremenaga, è letteralmente esploso di rabbia. “Non ne possiamo più, – dichiara Domenico Rigazzi alle pagine de La Stampa –la situazione sta diventando vergognosa. Per l’ennesima volta, sono costretto a denunciare tali gravi fatti. Non si tratta di un episodio isolato e ormai risultano decine i casi di sacchi scuri lasciati nelle zone attigue al confine”.

In virtù di quanto appurato, il primo cittadino ha sporto formale denuncia alla polizia locale chiedendo che vengano comminate sanzioni esemplari ai trasgressori ticinesi, rintracciabili attraverso le nuove telecamere di sorveglianza disposte nelle aree prescelte per il raid “zozzone”. “In Svizzera fanno molta attenzione a dove mollano l’immondizia – continua – soprattutto dopo l’introduzione del sacco rosso, per poi venire a scaricare ogni pattume nel territorio lombardo. Qui, abbiamo deciso di convocare gli incivili elvetici in Comune per poi sanzionarli in maniera adeguata. Devono imparare a non sporcare da noi”.

Ma le incursioni degli incivili non si fermano a Cremenaga. Altri cittadine, tra cui quella di Lavena Ponte Tresa (Varese) e Maslianico (Como), pare siano finite nel mirino dei “frontalieri della spazzatura”, pronti ad agire nel cuore della notte per disfarsi alla svelta dei rifiuti di casa propria. Tuttavia, gli scialacquatori svizzeri non resteranno impuniti ancora per molto tempo. Anzi, il sindaco di Ponte Tresa, Massimo Mastromarino, ha già messo a punto un piano infallibile . “Sono da condannare e denotano uno scarso senso civico – afferma -Adesso ci doteremo di foto trappole, videocamere mobili da piazzare nei sensibili per individuare e punire i colpevoli”. Insomma, questi svizzeri “zozzoni” sembrerebbero avere le ore contate.

il giornale.it

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