Il 5S Trizzino: “Noi ci siamo imborghesiti ma Di Maio non può gestire tutto”

All’interno del Movimento 5 Stelle non c’è pace: al centro delle polemiche è finita la gestione targata Luigi Di Maio.

Proprio il ministro degli Esteri rappresenta una delle cause principali che ha scataentato il caos più totale. Ma alla base vi sono ulteriori motivazioni che hanno inevitabilmente contribuito al declino progressivo dei pentastellati anche – e soprattutto – in termini elettorali. Lo ha provato a spiegare il deputato grillino Giorgio Trizzino: “In un certo senso ci siamo imborghesiti”. Il medico siciliano la scorsa settimana ha presentato un documento mediante cui si chiede una distinzione netta tra il ruolo del capo politico e chi ha le varie responsabilità di governo. Infatti nel mirino è finito proprio il doppio ruolo ricoperto dall’ex vicepremier: “Non gli posso dire di dimettersi, ma deve capire che la buona salute del M5S è essenziale anche per la vita del governo”.

“Ammettiamo gli errori”

Probabilmente l’ex ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico “è arrabbiato per la vicenda Ilva”, ma comunque l’altra sera sera in assemblea “è stato costruttivo”. Trizzino, intervistato da La Repubblica, non si è assolutamente nascosto e ha parlato senza mezzi termini mettendo in luce diverse problematiche: “C’è qualcosa che non va. C’è un calo di attenzione della gente verso i nostri argomenti che è sensibile. Non abbiamo fatto errori così grossolani da giustificare un simile calo, anzi il numero dei provvedimenti adottati è notevole”. Un errore commesso è legato all’aspetto della comunicazione: “Dovevamo fare più conferenze stampa, per dire le cose che facevamo, e meno talk show, dove spesso siamo stati battuti, perché troppo naif. Non condivido il merito delle cose che dice Salvini, ma lui ha saputo parlare ai cittadini”.

Nello specifico “è venuto a mancare un filo diretto con la gente. E ormai sembra che sia tutta colpa nostra, l’Ilva, Venezia sott’acqua”. Sul Mose è stata mossa una implicita critica: “Non sono un tecnico, ma sono in tanti a nutrire dubbi sulla capacità di trattenere le maree”. Il deputato grillino è tornato sulla questione relativa a Luigi Di Maio: a lui ha riconosciuto “il merito di averci portato al 32%” ma successivamente “ha sottovalutato che il 4 marzo era successa una rivoluzione”. Perciò la situazione “bisognava analizzarla meglio e non andare semplicemente al governo”. Il 63enne infine ha rivelato quella che potrebbe essere una soluzione: “Siamo in difficoltà, ma si può recuperare il rapporto con gli elettori. Basterebbe dire: ‘Ho sbagliato, abbiamo sbagliato!'”.

il giornale.it

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