Joseph Stiglitz: ‘Euro ed Europa costruiti su misura per la Germania’

Il professor Joseph Stiglitz, premio Nobel per l’Economia, a “DiMartedì” su La7 ha spiegato perché l’euro non funziona; il suo intervento è stato riportato sul blog delle stelle.

“Innanzitutto l’euro non funziona perché non consente di reagire alle fasi negative dell’economia. Prima dell’euro, quando la produzione rallentava a causa di una diminuzione della domanda di beni e servizi, l’Italia poteva reagire utilizzando le tre leve di politica economica a sua disposizione” ha spiegato il professore.

Le tre leve sono: “la leva fiscale (espandere il bilancio pubblico a favore di famiglie e imprese), la leva monetaria (abbassare i tassi di interesse per favorire credito e investimenti) e la leva valutaria (svalutazione della moneta per recuperare competitività sui mercati esteri ed esportare di più) ha proseguito.

“Entrando nell’euro il nostro e gli altri Paesi aderenti hanno perso” la leva monetaria che “è stata trasferita alla Bce, una strana banca centrale indipendente dagli Stati” che vuole “solo contenere i prezzi”. “La Bce – ha osservato Stiglitz – ha fatto politica monetaria restrittiva in piena crisi economica, alzando i tassi di interesse sia nel 2008 che nel 2011, e oggi sta smantellando il Quantitative Easing proprio mentre l’economia globale mostra segni di rallentamento”.

“La politica valutaria, invece, non è stata ceduta alla Bce, ma semplicemente persa. Non c’è oggi in Europa nessun governo coerente del tasso di cambio tra l’euro e le altre monete mondiali, dal dollaro americano allo yuan cinese” ha affermato.

“I Paesi dell’eurozona hanno perso di fatto anche la politica fiscale. I vincoli di bilancio scolpiti nei Trattati Europei, dal 3 per cento massimo sul deficit al 60 per cento massimo sul rapporto debito/Pil, non hanno alcun fondamento scientifico. Tra l’altro questi vincoli si sono ulteriormente irrigiditi negli anni con il 3 per cento che è diventato lo 0,5 per cento” hanno scritto i pentastellati nel blog.

“L’euro non funziona anche perché alimenta enormi diseguaglianze tra Paesi, mettendo in pericolo la solidarietà e l’unità europea. Una moneta unica tra Paesi diversi può funzionare solo se è accompagnata da trasferimenti fiscali che dai Paesi più ricchi si spostano a quelli più poveri e se il debito pubblico è condiviso e garantito dalla Banca Centrale”hanno concluso i 5 Stelle.

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