Troppi stupri (da parte di clandestini), il festival è vietato agli uomini etero. Ecco l’assurda situazione in Svezia

Se si unisce il buonismo ad una situazione diventata insostenibile, il risultato diventa tragicomico. Ossia, ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere. Ottima descrizione di quanto sta avvenendo in Svezia.

Il paese scandinavo è al primo posto per violenze sessuali sulle donne. Un report del 2016 dice che il 93% di questi crimini avvengono per mano di stranieri richiedenti asilo.

Violenze sessuali consumate nei parchi, nelle piscine, nei festival musicali. Con questo problema, gli organizzatori di un concerto hanno pensato bene di vietare l’evento a tutti gli uomini eterosessuali. Una scelta scriteriata e che è chiaro indice di quanto la situazione sia fuori controllo.

Lo Statement Music Festival tenutosi qualche giorno fa a Gotheborg, in Svezia, verrà ricordato come la prima kermesse musicale al mondo ad avere avuto come peculiarità il ban degli uomini, nati biologicamente tali, e che si identificano nel sesso assegnatogli alla nascita. Uomini normali, quindi. 

Il motivo di questa decisione è da ricercare nella interminabile scia di stupri e molestie che sempre più frequentemente, da anni, accompagna gli eventi come festival, raduni e street parades nel paese scandinavo.

Ed è noto come le cause di questa escalation siano ascrivibili alle politiche migratorie suicide operate dalla Svezia e dal fallimento di qualsiasi tentativo di integrazione tra la cultura allogena e quella locale, in primis per quanto riguarda il rispetto della donna.

«Apparentemente certi uomini non sono in grado di comportarsi civilmente. È una vergogna», hanno affermato gli organizzatori del festival di Bravalla, la cui edizione del 2018 è stata cancellata per l’impossibilità di far fronte al problema delle violenze sessuali. Ovviamente nessuno si è premurato di specificare quale fosse la percentuale di «nuovi svedesi» colpevoli di questi disgustosi crimini“.

Verrebbe da dire che siamo alla frutta. Un paese intero ostaggio delle politiche d’immigrazione scriteriate che in questi anni l’hanno reso un posto insicuro per le donne e che, se non ci sarà un’inversione di rotta, finirà per essere completamente in balia degli stranieri.

Fonte: Il Primato Nazionale

 

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