Articolo 18, Paragone attacca il Pd: ‘Sono dei mentecatti cui non frega davvero nulla dei lavoratori’

“…Fatemi capire: quindi voi davvero pensate che il Pd vuole rimettere l’articolo 18? Non pensate piuttosto che il Pd è talmente messo male che gioca nel dibattito parlamentare sulla pelle dei lavoratori e lo fa con la trappola dell’articolo 18″.

Lo scrive su Facebook il senatore del M5S Gianluigi Paragone dopo il respingimento da parte dei 5Stelle dell’emendamento di LeU M5s per reintrodurre l’articolo 18. E rincara: “Sono dei mentecatti cui non frega davvero nulla dei lavoratori!!!!!!”

“Chi si oppone al decreto Dignità????” continua “Il Pd, Forza Italia e Confindustria!!!!! Dai, sveglia!!!!”

E conclude: “NOI DAREMO AI LAVORATORI TUTTE LE TUTELE NEGATE E IL PRINCIPIO DELL’ARTICOLO 18 TORNERA’. CARO PD, NON CI PROVATE: SIETE I PIÙ GRANDI TRADITORI DEI LAVORATORI”.

Articolo 18, Boldrini: ‘M5S ha votato contro la reintroduzione e ha voltato le spalle al suo elettorato’


Le critiche al M5S sono arrivate anche dall’ex presidente della Camera Laura Boldrini, la quale ha dichiarato:

“In aula il Movimento 5 stelle ha voltato le spalle al proprio elettorato sull’articolo 18. Aveva detto che avrebbe voluto la reintroduzione”.

“Il deputato Epifani – ha aggiunto – ha presentato l’emendamento ma è stato votato contro. Via i voucher? Di Maio aveva detto così ma oggi si scopre che l’utilizzo è stato allargato. Quindi un voltafaccia verso chi gli aveva dato fiducia.

Decreto Dignità, Di Maio: ‘È solo l’inizio’


Il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio non ha rilasciato dichiarazioni sulla questione dell’articolo 18, ma su Facebook ha spiegato che nelle commissioni parlamentari è stato “migliorato ancora il Decreto Dignità, potenziando sia la lotta al precariato che il contrasto all’azzardo e la semplificazione fiscale”.

“Ci avevano sempre detto che non era possibile aumentare i diritti, – ha proseguito – e che anzi bisognava tagliarli per tornare a crescere. La crescita non è arrivata, ma solo il record di contratti a termine e del precariato”.

“Ora noi stiamo cambiando passo, tutelando il lavoro dagli abusi e le imprese dalla concorrenza sleale di chi prende i soldi pubblici e poi scappa in altri Paesi. Non finirà qui, è solo l’inizio!”, ha concluso.

 

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