Leone XIV, la destra salviniana va in tilt! “Chi è questo?”

L’elezione di Robert Francis Prevost, ora Leone XIV, al soglio pontificio ha suscitato un’ondata di reazioni contrastanti nel panorama politico italiano, in particolare tra le fila del sovranismo. Se da un lato alcuni auspicavano una figura in grado di interpretare un’eredità più conservatrice, dall’altro l’annuncio ha generato un clima di attesa cauta, se non apertamente fredda, tra gli esponenti della destra italiana.

L’eterogeneità delle reazioni è evidente. Alcuni hanno optato per il silenzio, altri si sono limitati a osservazioni formali. La scelta di un nome che evoca il passato ha sollevato più interrogativi che entusiasmo, soprattutto tra coloro che speravano in una figura più vicina alle proprie istanze ideologiche. L’interrogativo che serpeggia è chiaro: “Sarà un altro Bergoglio?”, come suggeriscono i titoli di certa stampa, a sottolineare il timore di una stagione che potrebbe non allinearsi alle aspettative di un elettorato sovranista.

Il cardinale Parolin era il nome su cui molti avevano puntato, mentre altri temevano l’eventualità di Matteo Zuppi, associato a posizioni considerate troppo aperte sui temi dell’immigrazione. Ignazio La Russa, senza mezzi termini, ha espresso il disappunto per la nomina: «Un Papa italiano ci sarebbe piaciuto. Ma uno buono, non un qualunque Pontefice italiano». Unico elemento di sollievo, secondo La Russa, l’esclusione di Zuppi.

Giorgia Meloni, che in passato aveva dimostrato una certa capacità di dialogo con Papa Francesco, si trova ora a dover costruire un nuovo rapporto. In una lettera inviata al Vaticano, la premier ha sottolineato la «civiltà italiana ed europea», una frase che, pur riecheggiando alcune visioni sovraniste, si esprime con toni più istituzionali. Arianna Meloni, invece, ha colto un segnale positivo nelle parole del nuovo Papa: «Ha detto “il male non prevarrà”. Sono state parole emozionanti e di grande speranza».

Andrea Crippa, infine, incarna la prudenza e la distanza: «Il nuovo Papa? Non lo conosco, non ho letto». Di fronte alla notizia che Prevost in passato ha criticato Trump, risponde: «Lo giudicheremo col tempo».

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