La zia del bambino sbranato dai pitbull a Eboli: “Quando il bambino usciva, i cani venivano chiusi”

Sembravano impazziti i pitbull che hanno attaccato il piccolo Francesco Pio, di soli 15 mesi, nella sua casa di Eboli, in provincia di Salerno. La madre è rimasta ferita per salvarlo ma lui ha perso la vita per la violenza dei morsi di quei cani che, come ha detto sua zia, non lo conoscevano perché non avevano mai avuto un contatto con lui. In poche parole lo consideravano un estraneo da allontanare.

Tragedia a Eboli: bimbo sbranato dai cani

Si trovava nel giardino della sua casa di Eboli il piccolo Francesco Pio, quando improvvisamente i due pitbull lo hanno attaccat

La dinamica non è del tutto chiara, le forze dell’ordine infatti stanno cercando di ricostruire i fatti. Per ora sappiamo che la madre è rimasta ferita nel tentativo di salvarlo.

Stando a una prima ricostruzione degli eventi, il piccolo è è stato attaccato intorno alle 8 di mattina del 22 aprile. I cani – di proprietà di un’amica di famiglia – lo hanno sbranato mentre era in braccio allo zio.

In nessun modo i presenti sono riusciti ad allontanarli, alla fine, le lesioni erano così gravi che lui è morto quasi sul colpo.

Le parole del bambino morto a Eboli

In queste ore ha parlato la zia del bambino sbranato a Eboli, la quale ha raccontato che questi cani non hanno mai avuto nessun contatto con il bambino, quindi non lo conoscevano.

Erano sempre chiusi in una stanza quando veniva, per motivi di sicurezza.

Gli animali dunque avrebbero agito perché vedevano in Francesco un piccolo intruso da allontanare.

Lo hanno azzannato con violenza e ora sono chiusi in un canile di Caserta, dove però non hanno manifestato segni di aggressività contro gli operatori. Sarà ora il servizio sanitario a decidere per l’abbattimento o meno, secondo quando prescritto dalla legge.

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