Salvata da un tumore inoperabile con un’operazione di 8 ore, il chirurgo eroe: “Bisognava farlo”

Una 42enne pugliese aveva scoperto da tempo di avere una grave neoplasia cresciuta al centro del fegato. La donna aveva chiesto diversi consulti, il cui esito, era sempre il medesimo: non è possibile agire chirurgicamente sulla massa.

Dopo aver girato diverse strutture, anche al di fuori della Puglia, la 42enne, si è affidata al team del dottor Vincenti che le ha asportato al De Bellis di Castellana tre quarti del fegato e ha ricostruito le vie biliari.

La scena che ha colpito maggiormente il dottore si è svolta durante una visita. La donna parlava con la figlia piccola al telefono e dal tono della voce trapelava tutta la preoccupazione di un destino piuttosto incerto: “Quello ci ha dato un’ulteriore motivazione per fare qualcosa di importante”.

La donna aveva una grande massa tumorale al centro del fegato ma nessuno la voleva operare. “Era un caso ai limiti dell’impossibile, e senza intervento sarebbe morta”, spiega il chirurgo. Poi è andata all’ospedale De Bellis di Castellana Grotte: otto ore in sala operatoria, e ora è tornata a casa, dove ha potuto riabbracciare la sua figlioletta, finalmente dal vivo.

Un intervento durato ben 8 ore

Il dottor Vincenti continua con il racconto: “Tramite un’amica in comune è venuta in ospedale il 13 ottobre. Abbiamo approfondito il caso con una particolare risonanza magnetica e ci siamo riuniti con l’anestesista, una figura fondamentale, l’oncologo per verificare se si potesse intervenire con qualche terapia per ridurre la massa, e con il radiologo con il quale abbiamo scannerizzato le immagini. In considerazione della giovane età della paziente, non c’erano alternative valide”.

L’intervento avvenuto il 3 ottobre e durato ben 8 ore è stato difficilissimo: “Per la sede del tumore, e per il fatto che bisognava asportare circa tre quarti del fegato e ricostruire le vie biliari nel calibro di millimetri. Ci sono pazienti che possono non uscire vivi dalla sala operatoria dopo un intervento del genere. E poi otto ore è un tempo estremo, la concentrazione dev’essere altissima secondo per secondo”.

Nonostante tutte le difficoltà l’intervento è riuscito

Nonostante le difficoltà, la paziente ce l’ha fatta. Dopo un periodo trascorso in terapia intensiva, la 42enne è stata trasferita nel reparto di degenza ordinaria. Qui tantissimi specialisti si sono prodigati: da epatologi a radiologi: “Ogni componente ha dato il suo contributo per garantire alla paziente la possibilità di continuare a coltivare la speranza di sconfiggere la malattia”.

Ora la donna è a casa: “La risposta all’esame istologico è stata positiva, ci conferma la bontà del lavoro fatto e le terapie che affronterà ora potranno essere efficaci. Ora inizia un’altra battaglia per non far tornare il tumore” ha spiegato il chirurgo.

Il dottor Vincenti ha raccontato su Facebook la vicenda

Il dottore ha condiviso la storia in un post Facebook: “L’ho scritto non per vantarmi o per dire che siamo migliori di altri, ma perché c’è la tendenza a rinunciare a situazioni complesse. E siccome oggi c’è una grandissima paura dei medici in ambito giudiziario, quando le cose non vanno bene, si tende a voler selezionare i casi che potrebbero andar meglio e a evitare quelli che potrebbero portare problemi. Ma per scuola e impostazione di vita, non ci siamo mai sottratti a trattare le complessità”.

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