Natale, l’università vuole cambiargli il nome: “Via i riferimenti cristiani”, ed esplode la polemica

Il termine Natale tra poco potrebbe non esistere più per essere sostituito con una cosa del tipo “Festa d’Inverno”. Non si tratta di uno scherzo, ma del contenuto di una corrispondenza interna all’Istituto universitario europeo di Fiesole, a Firenze. Secondo quanto si apprende, il preside belga dell’Eui, Renaud Dehousse, avrebbe comunicato che, per non infrangere le regole sull’uguaglianza etnica, anche le feste religiose inserite nel calendario accademico dovranno essere celebrate con un linguaggio che viene definito “inclusivo”.

Cambiare il nome al Natale, polemica sull’Istituto europeo di Fiesole

Il preside dell’Istituto universitario europeo di Fiesole starebbe dunque pensando seriamente di sostituire il Natale con la Festa d’Inverno. Eppure l’istituto che presiede è ubicato nella sede di un antico convento cristiano. Lo scopo sarebbe quello di evitare il riferimento a una religione, in questo caso quella cristiana, per favorire invece una scelta “inclusiva”. Una decisione che si inserisce all’interno del ‘Piano per l’uguaglianza etnica e razziale’ dell’istituto fiorentino, finanziato da quell’Unione europea.

L’Istituto universitario europeo di Fiesole fa inoltre sapere che “gli aspetti tradizionali e folcloristici possono rimanere parte dell’evento”. Una frase criptica che non lascia capire quali sarebbero gli aspetti di Folklore legati al Natale e quelli no. Ma non è tutto, perché il preside Dehousse ha lanciato una sorta di concorso allo scopo di assegnare un nuovo nome alla festività cristiana del Natale.

“All’interno dell’Istituto universitario non mancano le perplessità. – commenta così la vicenda l’agenzia di stampa cattolica Sir – E c’è chi ritiene che Natale sia un nome legato alla cultura dell’Italia, alle comuni radici, ovvero una festa che va oltre la religione. Ma che non può certo prescindere dal fatto che il Natale, quello autentico, lo celebra chi crede che un Dio sia nato per tutti”. La notizia ovviamente fa esplodere immediatamente la polemica politica.

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