NEOPLASIE IN AUMENTO DEL 79% NELLE PERSONE SOTTO I 50 ANNI: I MOTIVI

Ognuno di noi, almeno una volta nella vita, ha dovuto fare i conti con la perdita di una persona cara per via di una neoplasia. Non è facile né per chi ricevere la raggelante diagnosi, né per chi gli è vicino, dover provare o vedere la sofferenza provocata dal brutto male, uno dei mali del secolo.

Nel corso degli anni, grazie ai progressi scientifici, sono stati fatti passi da gigante, in quanto, ad oggi, diverse neoplasie sono curabili e non rappresentano una condanna al decesso, per fortuna. Come ormai noto, col termine neoplasia intendiamo una proliferazione di cellule che si infiltrano in organi, apparati e tessuti, alterandone la struttura e il funzionamento.

Gli esperti fanno una divisione in tumori solidi, caratterizzati quindi da una massa di tessuto cellulare, e ematici, come linfomi, mielomi e leucemie. Sono in tanti coloro che, nel mondo, stanno portando avanti una lotta davvero preziosa, quella per restare in vita e sconfiggere il nemico.

Al giorno d’oggi c’è chi decide di raccontare la sua storia attraverso i social, in modo da condividerla, ricevendo messaggi di conforto e la giusta spinta per non arrendersi, chi convive il dolore in proprio, chiudendosi in se stesso. Anche sotto questo aspetto, ogni paziente oncologico è fatto a suo modo.

Purtroppo c’è una notizia che ha raggelato milioni di utenti: quella di un aumento delle neoplasie davvero vertiginoso, ossia del del 79% nelle persone sotto i 50 anni ma quali sono i motivi di quest’impennata di casi? Scopriamolo insieme nella seconda pagina del nostro articolo.

Stando a quanto riportato da Fanpage.it, uno dei più grandi studi sulle neoplasie, condotto a livello mondiale, è arrivato alla constatazione che, tra le persone sotto i 50 anni, l’incidenza delle neoplasie è aumentata, tra il 1990 e il 2019, del 79,1%. Sono 204 Paesi i paesi coinvolti nello studio, i cui risultati sono stati pubblicati su BMJ Oncology,.

Il tumore al seno è la forma tumorale più frequentemente diagnosticata, ma il team di ricercatori ha riportato che, nonostante i progressi scientifici e la diagnosi precoce, ad oggi non si conoscono con precisione i fattori che determinano questo aumento così forte.

Coloro che si sono occupati di questo studio, hanno però sottolineato quali, a loro avviso, potrebbero essere i motivi dell’aumento così considerevole del brutto male, dicendo: “È interessante notare che l’incidenza della neoplasia al seno a esordio precoce è aumentata anche in Paesi in cui non c’è stata l’introduzione dello screening di routine, suggerendo che il cambiamento dei fattori riproduttivi (età più giovane al menarca, uso di contraccettivi orali, nulliparità, età più avanzata al primo parto e nessun allattamento al seno), di indicatori fisici (indice di massa corporea più elevato) e fattori comportamentali (inattività fisica e consumo di alcol) negli ultimi decenni possa aver contribuito alla crescente incidenza della neoplasia al seno a esordio precoce”.

Lo studio però ha dei limiti interpretativi che sono stati fatti notare, ad esempio, da Dorothy Bennett, docente di biologia cellulare alla St. George’s University di Londra, dicendo che quel 79% si riferisce ai numeri totali piuttosto che ai tassi (o al rischio) di neoplasia per persona. Se il numero totale di casi è aumentato è perché la popolazione umana nel mondo è aumentata, nell’arco temporale preso in considerazione dallo studio, ossia tra il 1990 e il 2019, del 46%.

Ridotto del 28 %, invece, il tasso medio di mortalità. Tra le neoplasie in aumento, quella rinofaringea e al al fegato. Prevenire è meglio che curare, questo è risaputo. In che modo? Tenendo sotto controllo il peso, il consumo di alcolici e di tabacco. Uno stile di vita sano, con un’alimentazione salutare e della regolare attività fisica, riducono notevolmente il rischio.

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