TOMMASO, COSA GLI HA NEGATO LA VITA A 21 ANNI: QUEL GINOCCHIO…

Ci sono dolori insormontabili; storie che arrivano dritte al cuore, dilaniandolo. Occorre mettersi nei panni di chi li vive. In questo caso, parliamo di genitori orfani di un figlio a dir poco stupendo che hanno messo al mondo e cresciuto amorevolmente.

Un ragazzo solare, come potete notare nella foto d’apertura del nostro articolo; la cui immagine è posta a corredo di articoli giornalistici che ne riassumono la sua breve vita. Per un maledetto gioco del destino, lui non fa più parte della dimensione terrena. Che il decesso di un figlio avvenga prima di quello di un padre ed una madre, da tempo immemori, è inaccettabile.

Lo definiamo contro natura. Come può una donna che ha portato in grembo il suo bambino per nove lunghi mesi, che lo ha messo al mondo, lo ha visto muovere i primi passi, pronunciare le sue prime parole, vederlo crescere, diventare un bellissimo ragazzo, rassegnarsi all’idea che sia volato in cielo?

Tommaso, cosa gli ha negato la vita a 21 anni: quel ginocchio…

Esiste un modo per reggere uno strazio simile? No, la risposta è semplicemente no. Non si può. Lo dico da donna, da madre, da persona che ha letto quanto accaduto, sentito le parole di disperazione di una donna privata di suo figlio da un destino spietato, crudele.

Tommaso è deceduto a soli 21 anni. Vediamo insieme cosa gli ha tolto la vita, nella seconda pagina del nostro articolo, poiché tutto è partito da un problema al ginocchio. 

Settimo di Pescantina, piccolo centro in provincia di Verona, a due passi dall’incantevole Lago di Garda, e non solo esso, dal momento che la triste notizia ha raggiunto, via social, via tv e a mezzo stampa, ogni angolo d’Italia, piange per la prematura, quanto improvvisa, dipartita del 21enne Tommaso Cagliari. E’ questo il nome e cognome del giovane che vedete sorridente nella foto d’apertura del nostro articolo. A non lasciargli scampo, una neoplasia ai polmoni.

Era poco più che adolescente quando, 4 anni fa, il brutto male lo ha colpito fino al triste epilogo. Cn la sua scomparsa, Tommaso lascia nel dolore la sua famiglia, formata da papà Renzo,  mamma Elena, il fratello Filippo, e la fidanzata Elisa. Della sua storia ha parlato largamente il quotidiano veronese L’Arena e abbiamo deciso di riprenderla, in quanto, spesse volte, alcuni sintomi d’esordio della patologia sembrano essere malesseri comuni ma così non è stato, quantomeno nel caso del giovane 21enne.

Aveva solo 16 anni quando, avvertendo un dolore continuo al ginocchio destro, Tommaso ha dovuto smettere di giocare a calcio. Era il 2019 e nessuno avrebbe mai potuto immaginare che quel segnale sarebbe stato l’inizio del suo calvario, addebitandolo ad un normale  problema articolare legato all’attività sportiva e alla crescita. Purtroppo così non è stato, dal momento che quel dolore lancinante e continuo nascondeva un nome che solo a pronunciarlo fa rabbrividire.

Tommaso, cosa gli ha negato la vita a 21 anni: quel ginocchio…

Il giovane soffriva di un osteosarcoma, un tumore osseo all’altezza della tibia.  Come apprendiamo dal quotidiano L’Arena, dopo la diagnosi è stato sottoposto rapidamente alle cure del caso ma  nel 2022, il brutto male è tornato, con una recidiva ai polmoni che è culminata nel decesso. Un guerriero Tommaso,  che fino alla fine ha lottato, in silenzio, facendo forza a coloro che gli stavano vicino.

Un ragazzo altruista, che si preoccupava di come stessero gli altri, legato fortemente alla sua famiglia, ai suoi amici, con la mitica Bdm, Banda dei Macachi, alla sua fidanzata Elisa, che gli è stata accanto sino alla fine, infondendogli tanto coraggio, come solo chi ama per davvero sa fare.  Riprendiamo il racconto della madre di Tommaso, rilasciato a L’Arena:  “Anche nei momenti più difficili riusciva sempre a vivere con il sorriso: Tommaso amava la vita e lo ha fatto fino all’ultimo istante. A tal punto che pochi giorni prima di andarsene, quando ha salutato per l’ultima volta le persone a lui care, mi ha confessato: mamma, se riescono a darmi un’ultima curetta, voglio andare in vacanza”. Un ragazzo positivo, anche quando il brutto male si stava già facendo strada nel suo corpo; un ragazzo che sui social scriveva: “Vivi con passione”. Indubbiamente un grande esempio per tutti. 

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