“Rocco non c’è più”. Scooter contro moto, il 40enne si è arreso in ospedale

Si è arreso Rocco Pizzullo, il 40enne rimasto coinvolto giovedì scorsi in un terribile incidente nei pressi di Bagnolo, in provincia di Reggio Emilia. Rocco, di professione magazzinieri, sembra fosse in marcia in direzione del lavoro quando il suo scooter, un Sym 500, si è schiantato contro un SUV Toyota Rav4 (poi andato a sbattere contro un camion), in Via Fermi nella zona industriale di Laviamolo. Immediati sono scattati i soccorsi e l’uomo trasportato d’urgenza in ospedale.

Il centauro, riporta il Resto Del Carlino: “è stato sottoposto a tutte le terapie di emergenza. Da subito è apparso privo di sensi, in condizioni disperate. Dopo le prime cure praticate sul luogo dello scontro, l’uomo è stato trasferito in elicottero all’ospedale Maggiore di Parma. Sul posto sono intervenuti anche gli agenti della polizia stradale del distaccamento di Guastalla per eseguire gli accertamenti, ascoltando le testimonianze e visionando le immagini delle telecamere della zona”.

Incidente stradale a Bagnolo, morto il 40enne Rocco Pizzullo

Purtroppo per lui non c’è stato nulla da fare, nel pomeriggio di ieri la terribile notizia. Si legge ancora sul quotidiano: “La morte cerebrale è stata diagnosticata nella tarda mattinata di ieri, dando inizio al “periodo di osservazione”, anche in vista di un possibile prelievo di organi, ovviamente se autorizzati dai familiari. Rocco Pizzulo, originario della provincia di Avellino vissuto per qualche tempo in Emilia, a Carpi”.

Il donatore di organi è un soggetto che ha subito una lesione cerebrale irreversibile cioè una completa distruzione delle cellule cerebrali per una delle seguenti cause: trauma cranico, emorragia – ischemia cerebrale, meningite. La morte per lesione cerebrale è caratterizzata da una irreversibile perdita delle funzioni cerebrali e viene documentata senza dubbio alcuno con esami clinici e strumentali.

Lo stato di morte per lesione cerebrale viene accertato da una equipe di medici non coinvolta nell’attività trapiantologica: un medico anestesista-rianimatore, un medico legale e un neurologo. Il collegio medico verifica il perdurare della condizione per un periodo di 6 ore mentre di 12 ore nel caso dei bambini.

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