TORNA L’ORA LEGALE, ECCO QUANDO SPOSTARE LE LANCETTE E LA DECISIONE SULL’ABOLIZIONE

Il passaggio dall’ora solare all’ora legale arriverà a breve, facendoci assaporare l’ebrezza dell’imminente arrivo della bella stagione. L’obiettivo del campi di lancette è il risparmio energetico, per il minore consumo di illuminazione elettrica.

Per comprendere da dove tutto è partito, occorre conoscere la storia. Era il 1784 e Benjamin Franklin, l’inventore del parafulmine, pubblicò una proposta di ‘cambio d’ora’ sul quotidiano francese Journal de Paris.

Le sue riflessioni poggiavano appunto sull’idea di risparmiare energia ma, all’epoca, non trovarono seguito. Oltre un secolo dopo, nel 1907, l’idea venne ripresa dal costruttore inglese William Willett, e questa volta trovò terreno fertile nel quadro delle esigenze economiche provocate dalla Prima guerra mondiale.

Nel 1916 la Camera dei Comuni di Londra diede il via libera al British Summer Time, che implicava lo spostamento delle lancette un’ora in avanti durante l’estate. Molti paesi imitarono la Gran Bretagna poiché, in tempo di guerra, il risparmio energetico era una priorità.

In generale, i Paesi della fascia tropicale non adottano l’ora legale, in quanto la variazione delle ore di luce durante l’arco dell’anno è minima e non consente di avere ore di luce sufficienti la mattina per giustificare uno spostamento di lancette in avanti di un’ora. Nell’emisfero australe, essendo le stagioni invertite rispetto all’emisfero boreale, anche l’ora legale segue un calendario invertito: in Australia è in vigore da ottobre a fine marzo o inizio aprile, con possibili variazioni da stato a stato, mentre in Brasile si va dalla terza domenica di ottobre alla terza domenica di febbraio. In Africa l’ora legale è scarsamente usata e in Russia dal 2011 è stata abolita l’ora solare.

Il cambio dell’ora, ossia il passaggio dall’ora solare a quella legale, avverrà tra sabato 25 marzo 2023 e domenica 26 marzo 2023, spostando le lancette dei nostri orologi dalle 2:00 di notte alle 3 di notte. Dormiremo un’ora in meno, ma il giorno dopo il tramonto avverrà un’ora più tardi, ma potremo godere di un’ora di sole in più il giorno successivo. Ogni volta che si ripresenta il cambio ora, si parla di abolizione dell’ora solare.

Per dovere d’informazione, va detto che sono stati soprattutto i paesi del Nord Europa a spingere su questa possibile abolizione. Per via della loro posizione geografica, durante l’estate, questi paesi non vedono un particolare beneficio nel cambio d’ora, che conviene di più ai paesi del Mediterraneo, Italia compresa. Il cambio d’ora, dunque, continuerà anche nei prossimi anni sulla nostra Penisola.

L’abolizione dell’ora solare, lasciando quella legale tutto l’anno, era stata rilanciata, l’anno scorso, dalla Società italiana di medicina ambientale. Secondo essa, la misura permetterebbe di “guadagnare un’ora di luce e calore solare al giorno”, generando risparmi per gli italiani, stretti nella morsa del caro bollette.

La loro stima, nel 2022, era quella di 1 miliardo di euro risparmiato “solo nel primo biennio”, oltre ai benefici ambientali, con un taglio delle emissioni climalteranti per un totale di 200 mila tonnellate di anidride carbonica all’anno. In tanti si chiedono cosa ne pensi, oggi, la premier Giorgia Meloni? Oggi, come ieri, le parole di Giorgia sembrerebbero essere sempre le stesse. L’Unione europea ha ben altro di più importante di cui occuparsi che dell’abolizione del passaggio tra ora legale a solare. E voi, cosa ne pensate? 

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