FESTIVAL DI SANREMO, SCATTA LA DENUNCIA. L’ACCUSA È MOLTO GRAVE 

Il Festival di Sanremo 2023 è iniziato all’insegna delle polemiche per il caso Blanco (perché di caso si tratta, considerando che il clamore mediatico non si placa) , e continua allo stesso modo.

Povero Amadeus! Se dal suo canto ce la sta mettendo tutta da conduttore e direttore artistico della kermesse, c’è chi sta infiammando, serata dopo serata, la situazione.

Mi riferisco prima a Blanco e alla distruzione della scenografia (ben 300 rose prese a calci) e poi, ad un’accusa molto grave nei confronti di un’esibizione non in gara e non prevista.

Se dietro il Festival c’è una macchina organizzativa pazzesca, è pur vero che gli imprevisti sono dietro l’angolo e la reazione di chi si sente preso in causa non tarda ad arrivare.

Amadeus, insomma, non deve occuparsi solo della conduzione e dello share, cercando di superare se stesso, dato che da quattro anni è al timone della kermesse, ma anche di pesanti accuse.

La seconda serata del Festival di Sanremo ha visto Fedez, collegato dal suggestivo palco a bordo piscina della Costa Smeralda, alle prese con un freestyle, peraltro non programmato, in cui non ha risparmiato attacchi fortissimi nei confronti di noti esponenti politici e del Codacons. Parole al vetriolo quelle che hanno preceduto il pezzo che avrebbe dovuto cantare: Problemi con tutti (Giuda)’.

Federico, dopo aver fucilato la deputata di FdI Maddalena Morgante, il viceministro vestito da Hitler Galeazzo Bignami e la ministra delle Pari Opportunità e della Famiglia Eugenia Roccella, non ha risparmiato certo una frecciatina velenosissima al Codacons, tuonando: “A volte anche io sparo cazzate ai quattro venti, ma non lo faccio a spese dei contribuenti, perché a pestarne di merde sono un esperto. Ciao Codacons, guarda come mi diverto”.

Che tra il Codacons, associazione dei consumatori chiamata in causa dal rapper bolognese e Fedez non corra buon sangue, è risaputo ma, ovviamente, essendo ammesso il diritto di replica, il freestyle o monologo che dir si voglia, ha portato il summenzionato Codacons a dire la sua, pur evitando di prendere iniziative.

Nel comunicato del presidente del Codacons Carlo Rienzi, difatti,  si legge: “La responsabilità di eventuali violazioni delle norme in tema di propaganda elettorale è in capo alla Raie l’azienda dovrà valutare i provvedimenti da adottare nel caso in cui partecipanti o ospiti del Festival abbiano violato i regolamenti cercando di influenzare i risultati delle prossime elezioni”.

Il riferimento è alle elezioni regionali imminenti, in quanto si terranno il giorno dopo la fine del Festival, ossia domenica e lunedì prossimo, e alle parole proferite da Fedez. Riguardo agli attacchi e alle critiche politiche del rapper, Rienzi scrive: “Riteniamo si tratti di espressione della libertà di pensiero“, aggiungendo che il Codacons “ringrazia Fedez e promuove l’intervento del rapper durante la puntata di ieri del Festival di Sanremo”. “Al di là della scarsa qualità musicale, la ‘canzone’ di Fedez ci è piaciutaVogliamo ringraziarlo per aver portato una associazione dei consumatori al centro del Festival, dando così spazio a chi tutti i giorni si batte per la difesa dei diritti degli utenti”, chiosa Rienzi. Un duro botta e risposta, non vi pare?

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