TESSERA SANITARIA, LA BRUTTA NOTIZIA PER GLI ITALIANI: MULTE IN ARRIVO 

La tessera sanitaria è il documento personale che ha sostituito il tesserino plastificato del codice fiscale; viene rilasciata a tutti i cittadini aventi diritto alle prestazioni fornite dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN).

A partire dal 2011, la tessera sanitaria è sostituita dalla tessera sanitaria-carta Nazionale dei Servizi (TS-CNS), dotata di microchip; una nuova versione che, oltre ai servizi sanitari normalmente fruibili con la TS, permette di accedere ai servizi offerti in rete dalla Pubblica Amministrazione, in assoluta sicurezza e nel rispetto della privacy.

Premettendo che la frenesia della quotidianità, barcamenandoci tra molteplici impegni lavorativi, di studio, familiari, spesso ci porta a fare tutto molto freneticamente, è facile dimenticarsi di qualcosa di importante.

Se a sfuggire sono adempimenti che non possono essere disattesi, capiamo bene che la situazione si fa più difficile e che i problemi possono essere dietro l’angolo.

Per evitare di cadere in cavilli alquanto rognosi che riguardano proprio la tessera sanitaria, leggete attentamente questo articolo, in modo da risparmiarvi una sanzione.

L’Agenzia delle Entrate ha reso noto l’introduzione di una serie di sanzioni per alcuni soggetti obbligati alla comunicazione di alcuni dati al fine della dichiarazione dei redditi precompilata. Si rischia una multa di 100 euro, inerente ad una omessa o tardiva ed errata comunicazione dei dati della tessera sanitaria al Sistema tessera sanitaria.

La risoluzione dell’Agenzia delle Entrate e numero 22/e del 23 maggio 2022 ha precisato che all’articolo 3 comma 3 del decreto legislativo numero 175 del 2014 sono riportate testuali parole: ai fini della elaborazione della dichiarazione dei redditi, le aziende sanitarie locali, le aziende ospedaliere e gli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico devono provvedere ad inviare una corretta comunicazione”. 

soggetti a rischio di sanzione sono tutti quei professionisti o enti che offrono prestazioni sanitarie, quali: aziende sanitarie locali; aziende ospedaliere; istituti di ricovero e cura di natura scientifica; policlinici universitari; farmacie pubbliche, farmacie private; presidi di specialistica ambulatoriale; strutture per l’erogazione delle prestazioni di assistenza protesica e di assistenza integrativa; presidi e strutture accreditati per l’erogazione dei servizi sanitari; iscritti all’Albo dei medici chirurghi e degli odontoiatri.

I soggetti specificamente individuati dalla norma appena richiamata“, si continua a leggere nella risoluzione “hanno, dunque, l’obbligo di inviare al Sistema tessera sanitaria i dati relativi alle prestazioni sanitarie erogate nei confronti delle persone fisiche, ai fini della loro messa a disposizione dell’Agenzia delle entrate che li utilizza per l’elaborazione della dichiarazione dei redditi precompilata”. In caso di errato, omesso o invio tardivo dei dati, si rischia di incorrere in una sanzione da 100 euro per ogni documento. Questo in quanto “una diversa lettura non consentirebbe, infatti, di ottenere l’effetto dissuasivo prospettato nella relazione illustrativa”.

Ovviamente in tanti si chiedono come poter scongiurare questa multa. Anche in questo caso, vige la corretta osservanza delle scadenze, fissate al 30 settembre 2022 per le spese sostenute nel primo trimestre, entro il 31 gennaio 2023 per quelle sostenute nel secondo trimestre e dopo la fine del mese successivo per quelle erogate a partire dal 1° gennaio 2023.L’Agenzia delle Entrate, per incentivare la corretta trasmissione delle tessere sanitarie all’apposito sistema, ha istituito tale multa di 100 euro per chi non le invierà o lo farà in modo tardivo ed errato.

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