STRISCIA LA NOTIZIA, VITTORIO BRUMOTTI: “A PEZZI COL MACETE”

Il 41enne Vittorio Brumotti,, originario di Finale Ligure, è un grandissimo ciclista, campione di bike trial. Un amore, quello per le due ruote, che ha esteso anche al settore televisivo nel quale lavora da ormai diversi anni.

Brumotti, che è riuscito a vincere per 10 volte il Guinness World Record, dal 2008 è il famosissimo inviato di Striscia la Notizia, tg satirico di Antonio Ricci, sempre in sella alla sua inseparabile bici MTB.

Nel programma si occupa di temi scottanti, quelli di cui si ha paura di parlare ma che mette in luce, dall’occupazione abusiva, al traffico di sostanze stupefacenti, sino alla criminalità.

Logico che, esponendosi così troppo, in diverse occasioni ha subito aggressioni anche molto violente da parte di chi si è sentito “preso in causa” e ha deciso di vendicarsi, a suo modo, pestandolo.

Ieri Brumotti è stato il protagonista di un interessante servizio trasmesso in puntata. Vediamo cosa l’impavido inviato di Striscia è riuscito a scoprire e quello che gli è accaduto.

Striscia la Notizia sa sempre come sorprendere i suoi telespettatori e lo fa con diversi servizi che mettono in luce cose che rappresentano delle autentiche emergenze ma sulle quali si preferisce spesso soprassedere. Ancora una volta, se il gioco si fa furo, ci pensa Vittorio Brumotti ad intervenire. Difatti, l’inviato del tg satirico è tornato in missione nelle principali piazze di spaccio italiane.

Nella puntata di Striscia, andata in onda ieri, lunedì 5 dicembre 2022, puntuale come sempre, alle 20:35 su Canale 5, Brumotti si è recato al Parco delle Groane, periferia nord-ovest di Milano. Parliamo di un bosco che, come tale, dovrebbe essere un polmone verde per la città, contrassegnata comunque da un alto tasso di inquinamento. Parliamo di un posto che dovrebbe concedere una tregua alla frenesia della quotidianità, che dovrebbe rappresentare un luogo di pace dei sensi.

Utilizzo sempre il condizionale e non lo faccio certo perché non so utilizzare l’italiano ma perché queste sono le finalità per cui è stato realizzato, adibito a passeggiate, giri in bici. Eppure le telecamere ci hanno mostrato il vero volto di questo posto, che è diventato un take away della droga. Grazie al prezioso aiuto delle telecamere, lasciate attive per 24 ore, sono state documentate tutte le attività di spaccio tra pusher ed acquirenti.

Le cose, come forse Brumotti aveva già previsto, hanno preso una piega decisamente forte. L’inviato è abituato ad essere preso di mira proprio per il suo dovere d’informazione, per la sua capacità di divulgare quello che, magari, altri vedono, rimanendo impotenti, e anche stavolta non se l’è passata bene. Quando il grande campione ha deciso di uscire allo scoperto, mettendo in fuga i pusher con un megafono, urlando: “Qua non si spaccia ragazzi“, “Qua ci sono ragazzi che si vengono a rovinare la vita. So che non tocca a noi questo compito ma chiamati dai cittadini esasperati noi veniamo”.

Ed ancora: “Andiamo a salutare i cavalieri del lavoro che vendono morte h24”. L’inviato in bicicletta è stato minacciato e aggredito, per fortuna a distanza, da un uomo che impugnava un imponente machete e che si è poi dato alla fuga, lasciando incustodita la merce: una tanica di vernice vuota e rovesciata da usare come bancone e un pacchetto di sigarette con all’interno le dosi di cocaina pronte per la vendita.

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