RUBA PER FAME E CHIAMANO IL 113, MUORE DI INFARTO DAVANTI A TUTTI

Esiste una piaga sociale troppo spesso ignorata o che si reputa più facile ignorare: quella della povertà. Sono in tanti coloro che non riescono ad arrivare a fine mese.

Sono in tanti coloro che, cercano disperatamente di arrivare a fine e che non ce la fanno. Hanno bocche da sfamare, sono devastati, non riuscendo a trovare una soluzione.

Soprattutto con la crisi economica che ci sta mettendo sempre più in ginocchio e col malcontento crescente di milioni di italiani che, finora, ce l’hanno fatta solo grazie al reddito di cittadinanza (e non mi riferisco ai furbetti), l’emergenza è ancora più seria.

Basta percorrere le vie cittadine, per rendersi conto di tante persone distinte che frugano tra i cestini della spazzatura o tra i bidoni della raccolta indumenti, cercando capi d’abbigliamento che possano sfruttare.

Con l’arrivo della stagione fredda, tutto si complica drasticamente, mettendo in serio pericolo coloro che un tetto non ce l’hanno neppure, i clochard, che vivono sotto i porticati, dormono sulle panchine o in case d’emergenza costruite con cartoni, plastica e oggetti di recupero. Già prima che la crisi dilagasse, in molti, ne sono certa, ricorderanno un episodio accaduto a Bolzano.

Era il 19 ottobre 2019 quando un 67enne bolzanino venne sorpreso, dai dipendenti del supermercato Mini Poli, di piazza Matteotti,  mentre si infilava in tasca un tubetto di dentifricio e uno shampoo per un valore di una decina di euro. La direzione dell’attività commerciale, senza pensarci su due volte, ha chiamato la polizia. Quando gli agenti sono giunti sul posto, l’uomo, che soffriva di problemi di salute, è stato colpito improvvisamente da infarto che lo ha stroncato.

La tragedia si è consumata sotto gli occhi dei clienti e dei poliziotti ma non è stato possibile far nulla per salvarlo. Il 67enne ha ammesso le sue responsabilità dinnanzi agli agenti che gli hanno fatto alcune domande sul furto. La questione, probabilmente, si sarebbe chiusa lì, senza neppure andare in questura, ma, pochi attimi dopo,  si è sentito male ed è caduto a terra, morendo sul colpo.  I  medici del 118, infatti, pur avendo cercato invano di salvargli la vita, non hanno potuto far altro che constatare l’avvenuto decesso.

Si trattava, all’epoca dei fatti, della terza vittima della povertà, tra le fasce sociali più deboli, registratasi in pochi giorni, nella città Bolzano. Un altro anziano, ore prima, era stato rinvenuto cadavere nella sua abitazione a Oltrisarco, mentre 10 giorni prima un clochard era stato trovato senza vita in riva al fiume Isarco.

Un’emergenza, quella della povertà, che non può essere ignorata. Sono sempre più numerosi gli italiani abbandonati a loro stessi, che muoiono in solitudine, di fame e di stenti. Nessuno è disposto a tender loro la mano, c’è chi si dimentica della loro esistenza, non cercandoli, non portando loro da mangiare, non ascoltandoli, sino al tragico epilogo

Prima di arrivare a questo, occorrerebbe che, chi si trova nelle condizioni di poter dare una mano al prossimo (e basta davvero pochissimo per compiere un gesto di solidarietà), lo faccia. E’ un atto che costa pochi centesimi, qualche spicciolo ma che contribuisce a salvare una vita.

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