ITALIA IN LUTTO, IL TRISTE ANNUNCIO È APPENA ARRIVATO: È MORTO A 90 ANNI

Un lutto inaspettato ha colpito gli italiani. Un altro personaggio che ha segnato la storia, nel suo settore, si è spento improvvisamente e la reazione è stata unanime.

Sgomento, incredulità, dinnanzi ad una dipartita di un uomo dedito al suo lavoro, dotato di eccezionale talento, determinazione, intraprendenza. Un dolore troppo forte da sopportare per i familiari.

Continuano a giungere, in queste ore, messaggi di cordoglio, toccanti, che ripercorrono chi, questo grande uomo, fosse, indipendentemente dal suo lavoro, essendo un punto di riferimento per molti.

Molti che oggi fanno fatica a metabolizzare un trapasso avvenuto come un fulmine a ciel sereno, proprio il 2 novembre, nel giorno della Commemorazione dei defunti.

In fin dei conti, la morte non ha bisogno di presentazioni. Arriva e stronca una vita, strappandola agli affetti più cari, a tutti coloro che in vita lo hanno amato e che stanno soffrendo per la sua dipartita. Vediamo di chi si tratta.

Parlo di Franco Tatò, ex manager di Lodi, che, colpito da un ictus, si è spento presso l’ospedale di San Giovanni Rotondo, in Puglia, a 90 anni. Si sarebbe dovuto sottoporre ad un delicato intervento cardiaco ma la morte ha giocato d’anticipo. Il suo cuore ha cessato di battere alla presenza della sua famiglia, di sua moglie Sonia Raule e della figlia Carolina, mentre la triste notizia è stata data dalla sua assistente, Alice Sormani. Originario di Barletta, quando è stato trasportato in ospedale si trovava nella sua masseria di Fasano, in provincia di Brindisi.

A settembre 2020, proprio all’interno della tenuta, aveva avuto un brutto incidente, una brutta caduta che lo aveva costretto a stare in nosocomio per diverso tempo. Nella sua carriera, il manager si è guadagnato due appellativi che lo hanno sempre accompagnato. Lo chiamavano “il filosofo” per gli studi al Collegio Universitario Ghislieri di Pavia, ma soprattutto “Kaiser Franz”, per il rigore e la durezza che mette nelle ristrutturazioni industriali di cui è artefice.

Tatò è stato alla guida e ha risanato la Olivetti, poi Mondadori, Enel, fino alle imprese della famiglia Berlusconi come Fininvest., Triumph Adler. Lo Silvio Berlusconi, che gli aveva affidato vari incarichi, a volte, parlando di lui, dichiarava: “Quando mi guarda, temo che consideri anche me un onere inutile, da tagliare…”. In tantissimi gli incarichi da lui ricoperti. Tra i più importanti, dall’agosto 2003 al 2014, quello di amministratore delegato dell’Istituto della Enciclopedia Treccani .

Erano i complessi anni del passaggio dal mercato dell’editoria cartacea a quello in rete, realizzando il portale www.treccani.it, in modo da consultare gratuitamente il sapere enciclopedico della tradizione italiana. Ma non è tutto, in quanto è stato scelto da Bsa, finanziaria della famiglia Besnier, proprietaria di Lactalis, per presiedere il consiglio di amministrazione del gruppo alimentare Parmalat.

Una carriera grandissima, un manager talentuoso, si è spento alla vigilia di un intervento endocardiaco per cui era ricoverato all’Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza, tra l’incredulità di tutti coloro che lo hanno sempre ammirato e fatto tesoro dei suoi preziosi insegnamenti. E non posso che stringermi al dolore dei familiari, cui pongo le mie più sentite condoglianze.

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