PURTROPPO È UFFICIALE. ADDIO TREDICESIMA PER QUESTI ITALIANI

Una crisi, quella che il nostro Paese sta vivendo, davvero incredibile. Sono in tanti che non riescono ad arrivare a fine mese, travolti dalla disperazione legata a bollette sempre più esorbitanti, così come al costo della vita, in generale.

Il governo Meloni, insediatosi in un momento davvero catartico per le sorti del nostro Paese, ha davvero tantissimi temi da dover discutere con estrema urgenza, oltre, naturalmente, al fatidico reddito di cittadinanza.

Manca davvero pochissimo per poter mettere in piedi la legge di bilancio 2023, la prima targata Meloni. Se il tempo rema contro, un’altra questione necessità però, di chiarimenti urgenti.

Mi riferisco al tema pensioni. Per andare incontro agli italiani più in difficoltà, il governo Draghi ha fatto sì che potessero esserci aumenti nelle pensioni di ottobre, novembre e dicembre, mentre altri riceveranno il bonus 150.

In tutto questo marasma, ecco arrivare una vera e propria bomba ad orologeria, in quanto alcuni non percepiranno la tredicesima quest’anno. Vediamo, dunque, di chi si tratta.

Confermata, anche per quest’anno, la tredicesima mensilità, la gratifica natalizia che è uno degli aumenti su pensioni e buste paga più attesi dai cittadini. Ormai manca davvero poco per riceverla in quanto normalmente viene corrisposta prima di Natale e garantita a tutti i lavoratori dipendenti, pubblici e privati, assunti con contratti a tempo determinato o indeterminato, interessando anche i pensionati.

Purtroppo non a tutti i pensionati. Da quest’anno non riceveranno la tredicesima pesante coloro che beneficiano di indennità di frequenza e dell’accompagnamento. Cosa si intende per tredicesima pesante? Il fatto che la tredicesima sarà “maggiorata” grazie alla perequazione anticipata sulle pensioni (nella misura del 2.2%) prevista dal decreto aiuti bis. Un secondo motivo riguarda la possibile integrazione della gratifica natalizia con il bonus 154-155 euro sulle pensioni minime (con limiti reddituali fissati a 10.000 euro per una sola persona, 20.000 euro per i coniugi).

In tanti si chiedono per quale motivo non verrà più corrisposta la tredicesima pesante per il mese di dicembre 2022. La risposta è la seguente: il bonus è stato eliminato per via dell’inflazione al 12% che ha caratterizzato questi ultimi mesi dell’anno. Vediamo insieme come calcolare gli importi della tredicesima. Essa equivale a 1/12 delle retribuzioni mensili.

In termini semplicistici, se un lavoratore ha lavorato per tutto l’anno, ottenendo sempre la stessa retribuzione mensile, a dicembre avrà diritto a uno stipendio doppio. Per i pensionati, invece, l’importo della tredicesima coincide con l’importo della rata pagata nell’ultimo mese dell’anno. Il bonus 155 euro sulla pensione, chiamato anche “bonus natalizio”, spetta per redditi IRPEF non superiori a 10.043,87 euro per i singoli, e per redditi IRPEF non superiori a 20.087,73 euro per i coniugi.

Sono circa un milione i pensionati con redditi bassi che, con la rata di dicembre, riceveranno 154,94 euro in più (le vecchie 300 mila lire), la cosiddetta “tredicesima pesante”… decisamente un prezioso aiuto specie in tempi di crisi come quello che stiamo vivendo. La tredicesima viene accreditata nello stesso giorno previsto per il pagamento dell’assegno previdenziale di dicembre. Considerando che ogni mese la pensione viene pagata nel primo giorno di apertura delle banche, quest’anno la tredicesima sarà accreditata lunedì 2 dicembre.

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