La rivelazione di Isabella Ferrari: “Ho abortito quando avevo 17 anni”

L’amatissima attrice italiana Isabella Ferrari ha rivelato dei dettagli molto intimi della sua vita, durante un’intervista con il Corriere della Sera.

Isabella Ferrari aborto

Tutti la considerano una vera e propria icona del cinema italiano, attualmente è la protagonista del film “La mia ombra è tua”, nel quale ha lavorato accanto a Marco Giallini e Giuseppe Maggio.

Isabella Ferrari è rimasta incinta quando aveva 17 anni ed ha deciso di abortire. Ha raccontato che ogni volta che ci ripensa, il dolore continua ad essere lì. Ma non si è pentita della sua scelta, che rifarebbe anche tornando indietro. Ecco le sue parole:

Isabella Ferrari aborto

Non ne ho mai parlato. Mi è capitato da ragazza…Ci ripenso con dolore, ma senza sensi di colpa. Prima della vita di un embrione viene la vita della donna. Io sono per quella libertà. Si rischierà di morire con gli aborti clandestini, è un tornare indietro orribile. Avevo 17 anni, troppo giovane, sentii che quel fidanzatino di Piacenza non poteva essere l’uomo della mia vita, ed è sempre una decisione femminile, per fortuna ero accompagnata da mia madre, non avrei saputo come affrontare la cosa.

L’attrice non pensava che il papà del suo bambino fosse l’uomo della sua vita ed aveva soltanto 17 anni. Ha capito che non era il momento giusto ed ha fatto una scelta dolorosa, ma in quel momento per lei giusta.

Oggi ci ripensa e soffre, ma tornando indietro lo rifarebbe. Non si è pentita di aver abortito e ha voluto rivelare questo dettaglio intimo della sua vita.

Ha voluto poi rivolgere il suo pensiero al movimento Me Too, contro le molestie sessuali e la violenza sulle donne:

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Sono stata ossessionata dall’essere maschile. È stato faticoso. Ho cercato di gestire queste situazioni con registi, attori, produttori, il mio insegnante di recitazione, Franco Califano…Il Me Too è stata una liberazione. Certe cose non succederanno più. Ho subito una prevaricazione maschile fastidiosa, costante, arrogante. Non sopporto le donne che denunciano di essere state aggredite vent’anni prima in una stanza d’hotel.

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