OMICRON, ECCO PERCHÉ RESISTE AL CALDO: LA SPIEGAZIONE DEGLI ESPERTI

“Niente inverno, niente Omicron”. Questo recita una freddura, quasi un meme, divenuto virale sul web dato che il nuovo divertimento dei giovani, anche per sdrammatizzare sulla situazione, consiste nell’inventare frasi sulle varianti, che si succedono continuamente.

Questa freddura, però, dovrebbe essere rivisita, dato che, purtroppo, il caldo, le temperature roventi, l’impennata della colonnina di mercurio, non escludono la variante Omicron. Pare proprio che per la Omicron 5 il caldo non sia affatto un deterrente sufficiente.

E lo sta dimostrando ampiamente, con moltissimi italiani in isolamento che devono fare i conti, oltre che con le temperature roventi, anche con i sintomi della variante in questione.

Tra i più lamentati: febbre anche alta per 2-3 giorni, raffreddore, naso che cola, pizzicore o bruciore alla gola, dolori osteo-articolari, dolori lombari, mal di gambe nei bambini piccoli, senso di spossatezza.

Ovviamente va prestata la massima attenzione ai soggetti a rischio: anziani, persone fragili con patologie concomitanti, persone con scarse difese immunitarie.

Ma come mai la variante Omicron resiste al caldo? Da un approfondimento riportato su Repubblica, che affronta proprio questa domanda, capiamo che è necessario soffermarsi sulla grande capacità di contagio che ha questa particolare variante. Ecco il parere degli esperti a tal proposito.

L’epidemiologo Fabrizio Pregliasco ha osservato che “contro questa caratteristica non può fare molto l’estate, cioè il periodo caldo nel quale si vive di più all’aperto”. Franco Locatelli, riguardo all’evoluzione della trasmissibilità di Omicron 5, ha dichiarato: “Oggi abbiamo percentuali di reinfezioni all’8,4%, ricordo che nel periodo in cui circolava Delta eravamo al 2%”. Il direttore scientifico Massimo Andreoni ha affermato che è difficile spiegare quanto durerà questa ondata:  “ma certo non è un’ondata che sarà fermata dal caldo e in estate continueremo ad avere tanti casi”.

Il primario di virologia dell’ospedale di Pisa Mauro Pistillo ha dichiarato: “Sembra che l’infezione duri un po’ meno. Ci sono persone che diventano negative dopo 7 giorni. Con altre varianti, ma anche con Omicron 1 e 2 potevano volerci anche due settimane. Ovviamente bisogna tenere sempre presente che possono esserci le eccezioni. Il Coronavirus è cambiato e si avvicina a quelli che già conoscevamo prima che arrivasse da Wuhan il Sars-Cov2″.

Un altro parere molto interessante è quello del primario Massimo Galli“I virus che diffondono per via aerea sono solo minimamente influenzati dai mesi invernali. Avevo avvertito. Mai sottovalutare la capacità dei coronavirus di adattarsi e rialzare la testa. Occorre tenere alta la guardia”.

Galli ha aggiunto: “Prendiamo un vagone della metropolitana affollato di viaggiatori, lei crede che il virus faccia caso se siamo in estate o in inverno? Lui si diffonde senza pensarci due volte. Se davanti a noi a meno di due metri c’è una persona che ci parla, ignara di essere contagiosa, c’è poco da meravigliarsi. Siamo di fronte a una variante molto diffusiva, andrà avanti per tutto il mese di luglio”. Queste risposte fornite dagli esperti ci fanno capire che il maledetto Covid non è stato ancora debellato e che dobbiamo conviverci anche quest’estate, cercando di rimanere indenni dai contagi delle varianti che spuntano come funghi, ormai.

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