Mattarella: “Serve combattere le mafie, vuol dire adempiere una promessa di libertà”

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella lo ha detto in occasione della V Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie “fortemente voluta” dall’associazione Libera: “La memoria delle vittime di mafia è richiamo contro l’indifferenza”. Ha spiegato un accorato Mattarella: “Memoria è impegno.

Onorare chi ha pagato con la vita il diritto alla dignità di essere uomini, opponendosi alla disumanità delle mafie, alla violenza, alla sopraffazione contro la propria famiglia, la comunità in cui si vive”.

Mattarella e la memoria delle vittime di mafia
Poi il senso dell’azione di ricordare e fare tesoro degli insegnamenti: “Memoria è richiamo contro la indifferenza, per segnalare che la paura si sconfigge con la affermazione della legalità. Perché combattere le mafie significa adempiere alla promessa di libertà su cui si fonda la vita della Repubblica, e che la criminalità organizzata tenta, in ogni modo, di calpestare e opprimere”.

“Pronunciare quei nomi ci ricorda il male”
E ancora: “Pronunciare i nomi di coloro che sono stati uccisi dalle bande criminali mafiose perché si sono opposti alle loro prepotenze – fossero servitori dello Stato, difensori del bene comune, testimoni di valori minacciati, cittadini innocenti e inermi che si sono trovati sulla strada di assassini feroci – ricorda a tutti noi i rischi derivanti dalla presenza delle infrastrutture del male che veicolano ogni genere di reati, pretendendo di prendere in ostaggio la nostra vita.

Sconfiggere le mafie è possibile: lo testimoniano i risultati dell’azione senza sosta delle Forze di polizia, della Magistratura, della società civile”.

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