“Eri l’anima più dolce del mondo”. Choc in strada, Diego ucciso a coltellate a 41 anni

Se n’è andato a 41 anni Diego Damis, ucciso a coltellate dopo una rapina nei pressi di Chicago. Si era trasferito nel 2015 negli States. Diego Damis sarebbe stato aggredito e colpito a morte nella zona di South Greenwood Avenue: lavorava come barista – oltre ad essere un musicista, pittore e giocatore di scacchi – al The Cove Lounge di Hyde Park e l’accoltellamento è avvenuto mentre stava tornando a casa. A dare la notizia sono diversi media a stelle e strisce, in prima battuta il portale chicago.suntimes.com.

Originario di Perugia, Dario Damis tornava di rado in Italia ma tutti lo ricordano. “Il sindaco e l’amministrazione – la nota del Comune di Perugia – tutta esprimono vivo cordoglio per la scomparsa di Diego Damis e si stringono con affetto alla sua famiglia: la madre Rosa, il fratello Andrea, le sorelle Claudia, Patrizia, Miriam ed, in particolare, Laura già dipendente comunale nel corso della passata legislatura”.

diego damis ucciso a Chicago


“Un uomo gentile e perfetto, non meritava di morire in quel modo”, le parole della sorella Claudia riportate dal suntimes. “Ha fatto di Hyde Park la sua casa e tutti quello che lo hanno incontrato, rappresentavano la sua famiglia”. L’accoltellamento di Diego Damis, scrive Umbria on, è avvenuto ad un isolato da dove hanno casa gli Obama.00:00/00:00

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“Era l’anima più dolce del mondo. Il fatto che qualcuno lo abbia brutalmente pugnalato più volte è pazzesco”, il pensiero di un amico statunitense di Diego Damis, Brian Fadden. Il 41enne perugino lascia tre altre sorelle, Laura, Patrizia e Miriam, il fratello Andrea e la mamma Rosa. Il 41enne italiano, racconta chi lo conosceva, oltre a lavorare come barista era un musicista, un pittore, un grande giocatore di scacchi.

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La sua collega e amica Sonnie Kireta ha avviato una raccolta fondi su GoFundMe per aiutare la famiglia di Diego Damis. La sua scomparsa “è un colpo devastante alla comunità e alla nostra comunità di The Cove”, ha detto Kireta. “Mio fratello rispettava la legge. Non era coinvolto in nessuna attività criminale”, dice la sorella con l’Hyde Park Herald, descrivendosi “arrabbiata”. “Voglio giustizia per lui” ha dichiarato.

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