Fedez querelato per diffamazione, lo sfogo sui social dopo la notizia: “Fate schifo al c***o”

Fedez querelato per diffamazione, e sui social esplodono la sua rabbia e la sua indignazione per una vicenda che, a suo dire, avrebbe dell’assurdo. Stavolta non si tratta del Codacons, ma di una persona che avrebbe mosso l’accusa dopo il suo monologo sul palco del concerto del Primo Maggio scorso.

Fedez querelato dal leghista Rinaldi per diffamazione

Dopo il rumore innescato dalla battaglia a suon di querele tra Fedez e il Codacons, e il caso scatenato in Rai per il concertone de Primo Maggio a Roma, per l’artista si apre un altro fronte che lo vede querelato per diffamazione.

Ad annunciarlo è lui stesso, con una serie di Instagram Stories dal retrogusto amaro in cui spiega la situazione al ritorno dall’incontro con i carabinieri per la notifica.

Cosa fa Federico Lucia quando non prende le querele dal Codacons? Prendo le querele dai leghisti, ha esordito in un video che ha diffuso sui social poche ore fa. Il tutto per raccontare al suo pubblico social cosa è successo dietro le quinte del suo intervento sul palco del Primo Maggio. “Oggi querelina di Alessandro Rinaldi della Lega (…).

Credo che rientri nella top ten delle denunce più divertenti mai avute in vita mia…”.

Fedez, lo sfogo dopo la querela: “Fate schifo al c***o

Il racconto di Fedez sui social è proseguito con un riepilogo dei fatti del concerto del Primo Maggio, quando nel suo monologo aveva citato proprio il leghista Rinaldi. Questo il motivo argomentato dal rapper: “Disse ‘I gay vogliono l’uguaglianza? Si comportino come persone normali’“.

Ci tengo a ringraziare tutti i miei fan querelini – ha aggiunto Fedez via Instagram – perché mi fate uscire di casa, altrimenti uscirei solo per accompagnare mio figlio a scuola e al parco, invece oggi sono uscito per andare dai carabinieri (…)“.

Il racconto del cantante si è concluso con un ultimo affondo: “È imbarazzante come ci sia un’intera classe politica italiana che, quando spara una str****ta abnorme ed indecente, invece di chiedere ‘scusa’, persevera a rivendicare le str****te che dice. Tanto in questo Paese si dimentica tutto col tempo. E niente, fate schifo al c***o“.

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