Denunciati Burioni, Bassetti e Pregliasco: “Manipolazione mediatica del diritto alla salute”

«Manipolazione mediatica del diritto alla salute», il Codacons Reggio Calabria denuncia alla locale Procura della Repubblica l’infettivologo Matteo Bassetti, il microbiologo Roberto Burioni e il virologo Fabrizio PregliascoPubblicazione o diffusione di notizie false, esagerate o tendenziose, atte a turbare l’ordine pubblico; propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa; istigazione all’odio tra le classi sociali; boicottaggio. È quanto riporta oggi il Codacons.

Questi i reati ravvisabili in svariate dichiarazioni pubbliche rese dai tre medici nelle scorse settimane a proposito della campagna vaccinale anticoronavirus e messi nero su bianco nella querela presentata dalle avvocatesse Antonia Condemi e Serena Denise Albano, vertici dell’associazione dei consumatori reggini. «Dichiarazioni di una gravità inaudita» che presentano «svariati profili di illeceità penale» per le due legali di Reggio Calabria, testualmente riportate nell’atto depositato in Procura per conto di alcuni cittadini.

Quello che al Codacons proprio non va giù è l’imposizione di qualunque forma, esplicita o mascherata, di obbligo vaccinale e relative limitazioni alle libertà individuali per chi sceglie di non sottoporsi a inoculazione. Una discriminazione che violerebbe principi giuridici costituzionali e comunitari. Per il Codacons «il diktat è il seguente: coloro che non si sottopongono al siero sperimentale (perché di questo si tratta e non di vaccino) pur in assenza di un obbligo di legge che lo imponga, non possono avere gli stessi diritti di coloro che invece hanno deciso di farsi inoculare il farmaco senza peraltro essere correttamente informati con conseguente vizio del consenso prestato all’atto della sottoscrizione del “modulo”».

«Questa discriminazione – spiegano le giuriste – è intrinseca all’obbligo di green pass che prevede una serie di restrizioni dei diritti fondamentali dei cittadini in spregio della Costituzione Italiana ma anche di norme sovranazionali quali il regolamento Ue 2021/953 che testualmente recita “È necessario evitare la discriminazione diretta o indiretta di persone che non sono vaccinate, per esempio per motivi medici, perché non rientrano nel gruppo di destinatari per cui il vaccino anti Covid-19 è attualmente somministrato o consentito, come i bambini, o perché non hanno ancora avuto l’opportunità di essere vaccinate ma anche verso chi per scelta non è vaccinato”.

«La discriminazione tra i cittadini arriva dal Governo stesso nel famoso decreto legge sul green pass – attaccano Condemi e Albano – E’ evidente che ciò legittima condotte di incitazione all’odio talora poste in essere da alcuni esponenti della comunità scientifica onnipresenti in Tv, anziché nei reparti ospedalieri». Da qui la querela ai tre virologi ospiti fissi dei talk da inizio pandemia. «Abbiamo ritenuto di dover portare a conoscenza dell’autorità giudiziaria il ricatto mediatico che i cittadini sono costretti a subire, terrorizzati dalla paura di non poter più lavorare, studiare o semplicemente mangiare una pizza se non sottoposti alla sperimentazione». Anche i vertici del Codacons reggino dichiarano guerra al covid-mainstream.

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