Conclusa l’autopsia su Camilla Canepa: la ragazza è morta per emorragia cerebrale

Secondo i primi risultati dell’autopsia sarebbe stata un’emorragia cerebrale a uccidere Camilla Canepa, la 18enne morta a Genova lo scorso 10 giugno a 16 giorni dalla somministrazione del vaccino AstraZeneca. A questo punto si dovrà proseguire con altri esami clinici tra cui quelli istologici, al fine di chiarire quale sia stato il motivo o i motivi che hanno portato al decesso la 18enne di Sestri Levante.

Conclusa l’autopsia su Camilla Canepa: la ragazza è morta per emorragia cerebrale

Nel frattempo proseguono le indagini dei pubblici ministeri Francesca Rombolà e Stefano Puppo, che assieme al procuratore aggiunto Francesco Pinto stanno cercando di capire se la giovane soffrisse di una malattia autoimmune e se soprattutto ne fosse a conoscenza. Se ciò dovesse essere confermato infatti, appare evidente che la 18enne non dovesse essere sottoposta all’inoculazione del vaccino AstraZeneca essendo un cosiddetto soggetto fragile.

Nei giorni precedenti si era parlato di una piastrinopenia autoimmune di cui avrebbe sofferto la ragazza, ma i genitori hanno smentito un’ipotesi di questo tipo.

I magistrati stanno inoltre indagando sulla possibilità che i medici vaccinatori non abbiano raccolto tutte le informazioni correttamente, se la giovane avesse detto di essere stata immunizzata al ginecologo che in seguito le prescrisse una cura ormonale per la cisti ovarica di cui soffriva.

Resta da chiarire inoltre se vi siano state omissioni e colpe da parte del personale sanitario dell’ospedale di Lavagna e del San Martino di Genova.

Nel frattempo i genitori della ragazza hanno nominato il medico legale Enzo Profumo in qualità di consulente di parte, come spiega il loro avvocato Angelo Paone: “Abbiamo piena fiducia nella procura e nei consulenti nominati e Profumo li affiancherà solo per fornire un contribuito all’accertamento dei fatti”.

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