Michael Schumacher, a dare l’annuncio è il figlio

Il conto alla rovescia che porta al Gran Premio del Bahrain inizia per Mick Schumacher con i “festeggiamenti” per il suo ventiduesimo compleanno. Difficile però che il pilota tedesco si conceda distrazioni in  un passaggio-chiave della sua carriera: il debutto in Formula Uno con tutti i rischi annessi e soprattutto connessi alla pesantissima eredità del padre Michael.

Al quale Mick “dedica” – con tanto di spiegazione di suo pugno – la scelta del proprio numero di gara. “Ho deciso di correre con il 47 per diverse ragioni, che ne fanno il mio numero ideale. Il mio numero preferito è il 4. Mi riconosco in tutti i suoi significati: responsabilità, sete di conoscenza, determinazione. Il 7 invece sta per mio padre. È il numero che lui sceglieva sempre. Non da ultimo perché è il totale dei suoi titoli iridati. Il 4 ed il 7 sommati compongono un’unione ed una connessione tra noi due. Ed il fatto che la somma delle date dei compleanni della nostra famiglia dia come somma ancora 47 rappresenta per me una conferma di tutto questo”.

“La prima volta che ho avuto il 47 sulla mia macchina è stato in occasione di un test con  la Ferrari a Fiorano nel 2018 e poi ancora nella mia prima sessione di prove libere in un Gran Premio. Ricordo che già allora sui social i miei fans hanno iniziato a fare ipotesi sulla mia scelta e sono stato felice di scoprire che erano sulla strada giusta: hanno detto che 4 significava ‘per’ (‘four’ in inglese si legge come ‘for’, ndr)  e che 7 stava per Michael. Ed è proprio così: 47 significa Per Michael“.

Il significato profondo ed emozionale Mick lo ha rivelato sui suo sito web personale. Il ricordo dei sette titoli conquistati da Michael tra nell’arco di undici stagioni tra il 1994 ed il 2004 (due con la Benetton, cinque – consecutivi – con la Ferrari) , score eguagliato l’anno scorso da Lewis Hamilton, viaggerà insomma sulla bianca (e rossa… e blu…) Haas VF21 Ferrari powered insieme al neo 22enne tedesco nel Mondiale che scatta domenica 28 marzo a Sakhir. La Ferrari stessa gli ha fatto gli auguri con un’immagine di Mick in divisa rossa: per ora “solo” da membro della Ferrari Driver Academy. In futuro, chissà…!

Nel Mondiale Schumi Jr. dovrà principalmente cercare di fare esperienza, sbagliare il meno possibile, approfittare di ogni singola opportunità, di ogni singolo GP dallo svolgimento anomalo per provare a sopperire con il talento, il coraggio e (perchè no?) con la fortuna alle carenza di base della sua monoposto, fin troppo diretta e semplice riedizione della VF20 che già la scorsa stagione ha faticato – con due vecchie volpi come Grosjean e Magnussen al volante – a smarcarsi dalle ultime due file della griglia e ad affrancarsi dal confronto con le altre due “terze” forze del 2020: Alfa Romeo e Williams. Ambizioni limitate, come ha recentemente confermato il Team Principal Guenther Steiner:

“Riuscire a conquistare nell’arco della stagione uno o due punti, quello sarebbe un risultato fantastico. Ma dobbiamo essere realisti: sarà difficile. La nostra luce alla fine del tunnel è il 2022″. Più ancora, per finire come abbiamo iniziato (con la numerologia), la missione del giovane Schumacher sarà quella che di superare la stagione uscendo “indenne” dallo scomodo confronto con Niklita Mazepin che – intanto – lo ha “battuto” di tre settimane nella corsa al 22esimo compleanno., raggiunto dal pilota moscovita lo scorso 2 marzo.

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