Immigrazione, Sea Watch mette nel mirino l’Italia: 317 persone a bordo, chiede di sbarcare

Torna a far parlare di sé la Sea Watch 3, la nave dell’omonima Ong tedesca in navigazione nel Mediterraneo centrale. Questa mattina, domenica 28 febbraio, è stata protagonista di un primo salvataggio di migranti, con 77 persone fatte salire a bordo della nave diventata famosa dopo lo speronamento, nel giugno del 2019, di una motovedetta della Guardia di Finanza all’ingresso del porto di Lampedusa, allora guidata da Carola Rackete. Più tardi la Ong ha effettuato un altro salvataggio con altri 97 migranti. Negli ultimi tre giorni è stata così protagonista la nave tedesca di quattro operazioni: due tra venerdì e sabato con il recupero di 147 persone.

Dopo quelle di oggi sono 317 i migranti a a bordo. Ma non è finita qui:  la Sea Watch 3 potrebbe dirigersi verso altri barconi in difficoltà. Sono stati infatti avvistati altri quattro gommoni con diversi migranti a bordo provenienti dalla Libia. A febbraio, in poco più di 25 giorni, sono sbarcati nel nostro Paese qualcosa come 3.497 migranti. E dalle coste nordafricane sono arrivati anche migranti risultati poi positivi al coronavirus, appena sbarcati in Italia. 

Ma la Sea Watch 3, con i 317 migranti a bordo, potrebbe adesso dirigersi verso l’Italia. L’Ong dovrebbe chiedere aiuto al governo maltese ed a quello italiano. Ma dal governo maltese, dall’inizio dell’anno, hanno sempre respinto qualunque richiesta di aiuto, ecco che la Sea Watch 3 potrebbe rappresentare una delle prime navi Ong a chiedere lo sbarco in Italia da quando si è insediato il governo Draghi. Una situazione che può provocare una emergenza sia sanitaria che politica oper il neogoverno Draghi: perché c’è il rischio di far sbarcare altre persone positive. Sulla nave Splendid, una di quelle usate dal ministero dell’Interno per la quarantena, sono circa 60 i positivi, mentre altre persone contagiate sono a bordo anche dalla nave Allegra. Una situazione che il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, e il premier Draghi dovranno saper gestire.

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