Patrimoniale, prima o poi ci spenneranno. La sinistra prepara l’assalto: la minaccia di Prodi


Per ora “l’esproprio proletario”, alias patrimoniale, è solo stato un brutto sogno, un incubo voluto dall’asse Leu-Pd, nelle persone di Fratoianni ed Orfini. Lo stop all’emendamento dei due Dioscuri delle tasse è arrivato in mattinata. La commissione Bilancio alla Camera ha giudicato inammissibile il dispositivo da loro proposto con l’abolizione dell’Imu e con una tassazione progressiva sui grandi patrimoni. 

Stop all’emendamento Fratoianni- Orfini: “Faremo ricorso”

I due parlamentari che in un  periodo tanto sciagurato come questo  hanno proposto ancora una volta di spennare il ceto medio frignano: “Ci sembra incredibile che un’imposta che garantisce maggior gettito venga respinta con questa motivazione. Per questo faremo ricorso contro questa decisione e ci aspettiamo una spiegazione, numeri alla mano, del perché questo sia accaduto”. Lo affermano in una dichiarazione congiunta Nicola Fratoianni e Matteo Orfini primi firmatari dell’emendamento che tanto ha fatto discutere in questi giorni. Insomma, torneranno alla carica – è la minaccia-. Poi con una faccia dei bronzo hanno il coraggio di dire: “Tutti coloro che ci hanno accusato in questi giorni di voler mettere le mani nelle tasche degli italiani dovrebbero chiedere scusa”. Torneranno all’assalto, c’è da giurarci.

Patrimoniale, Prodi: prima o poi andrà fatta

“Adesso non si può applicare”, l’ha ammesso pure Romano Prodi, che è uno dei tifosi più convinti che solo la patrimoniale potrà salvarci. “La patrimoniale è vista come il demonio perché è stata descritta come l’espropriazione. Io credo che non si possa applicare adesso perché c’è questa opinione pubblica”, spiega Prodi nel corso del suo intervento alla convention di Acer Bologna 2020. Tuttavia, è convinto l’ex presidente del consiglio che prima o poi si far. “Qualche strumento che preveda il fatto che in un momento di sacrificio chi ha di più contribuisca in favore dei più deboli, deve essere pensato”. Insomma, l’assalto non termina qui. Prodi promette e minaccia.

Patrimoniale: redditi tassati due volte

Hanno cercato di veicolare il messaggio  secondo cui con la patrimoniale si sarebbe addirittura andati incontro a una riduzione della pressione fiscale. “Con questo emendamento chi non raggiunge i 500mila euro di patrimonio pagherà meno tasse di quante ne paga oggi”, avevano spiegato i rappresentati di Leu e del Pd. “Perché con l’emendamento ne cancelliamo diverse: Imu, imposte di bollo sui conti correnti bancari e sui conti di deposito titoli”. La realtà è diversa. Il salasso partirebbe dai patrimoni di 500.000 euro, è vero. Ma bastano un normale appartamento di proprietà in una grande città e un conticino in banca, derivante da onesti redditi da lavoro che si entrerebbe nel novero degli “spennati”.

Anche l‘Istituto Bruno Leoni ha contestato  la logica cui cui è stata concepita: “Con la patrimoniale, infatti, i redditi sarebbero stati tassati due volte. “Una prima volta –  spiegano – attraverso le tasse sostitutive di cui è disseminato il nostro sistema fiscale; ed una seconda per via dell’imposta Fratoianni”.  Secondo lo studio redatto  dall’Istituto ecco quanto avrebbe pesato: “una aliquota che va dallo 0,2% al 2% sulla ricchezza netta delle famiglie corrisponde – a spanne – ad una aliquota che passa dal 5%-10% al 50% e più (anche al 100%!) sul rendimento di quella ricchezza”. Aliquote che gli economisti dell’istituto non faticano a definire come “prossime ad essere espropriative”.

Inoltre la patrimoniale sognata da Nicola Fratoianni e Matteo Orfini non sarebbe che l’inizio di un massacro fiscale. Lo spiega bene uno studio sul Giornale.  “Avete presente il Recovery fund? Non ve lo spiega nessuno, ma l’erogazione dei fantastiliardi europei è condizionata allo sviluppo di programmi in linea con le “raccomandazioni Paese” di Bruxelles all’Italia”. E se recuperiamo  – su legge- il documento del 2019, cui si rifà esplicitamente l’accordo sul Recovery fund di quest’estate, avremo una bella sorpresa. Qui  l’Ue ci spiega che il nostro patrimonio immobiliare è sottotassato e ci chiede una riforma catastale; poi ci prescrive che dobbiamo abolire il contante; e, ancora,  che dobbiamo riportare a pieno regime la legge Fornero. Insomma, la fregatura è dietro l’angolo. Passo dopo passo, la sinistra di governo non molla la presa: “torturare” il ceto medio è l’unica carta di chi non soluzioni.

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