Di Maio e Conte, l’interrogazione sulla nave italiana finita alla Marina militare iraniana: servizi segreti in allerta

Sta destando molto scalpore negli ambienti della difesa e dell’intelligence occidentale il caso della nave cargo italiana trasformata in nave da guerra dal Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche, i pasdaran: 150 metri di lunghezza e 4.000 tonnellate in grado di trasportare elicotteri, droni, imbarcazioni missilistiche ad attacco rapido e una gamma di sistemi missilistici antiaerei e sistemi di comunicazione avanzati per la guerra elettronica. Una nave-traghetto divenuta nave multifunzione anche per navigazione oceanica e con una varietà di attrezzature tali che lo stesso comandante supremo delle Guardie Rivoluzionarie, il generale Hossein Salami, ha parlato di nuove capacità militari mai viste prima, così come riportato dal sito Sputinik.

Una cerimonia nel porto iraniano di Bandar Abbas, diffusa con un video dagli stessi media iraniani, ha svelato al mondo “Shahid Roudaki”, il nuovo nome di battesimo (in onore del comandante della Marina delle Guardie Rivoluzionarie Abdollah Rudaki) dell’ex cargo Altinia, noto anche come Galaxy F, costruito da cantiere italiano nel 1992 e rivenduto nel 2019 alla Giovanni Visentini Trasporti Fluviomarittimi per oltre due milioni di dollari. E ora entrato a far parte, da scoprire come, della Marina militare iraniana. Ad accorgersi che si tratterebbe della stessa nave sono stati diversi esperti, tra cui Jeremy Binnie del sito specializzato Janes, come mostra il suo tweet del 20 novembre

Una vicenda su cui il deputato del Gruppo Misto e membro del Copasir, Antonio Zennaro, invita il Presidente del Consiglio, il ministro degli Esteri, quello della Difesa e dei Trasporti a fare chiarezza. Nell’interrogazione a risposta scritta, depositata lo scorso 27 novembre, Zennaro chiede al Governo se «sia in grado di confermare che questa nave di fabbricazione italiana effettivamente sia entrata a far parte della Marina militare iraniana; se intenda adottare iniziative, per quanto di competenza, per verificare eventualmente se ci siano state operazioni di triangolazione commerciale volte ad eseguire attività di elusione delle sanzioni internazionali che vietano questo tipo di compravendite classificate come operazioni relative a prodotti a duplice uso (Dual use)».

Dall’acquisizione illecita di tecnologia con possibile uso militare, vietata all’Iran, al raggiro delle sanzioni internazionali con il possibile tacito consenso di governi e organi di controllo, i temi caldi sono tanti. E i dubbi sollevati dalla vicenda ancora di più. 

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