Lamorgese si arrende a abbassa la testa: «È vero, gli immigrati clandestini vanno rimpatriati»

I migranti clandestini vanno tutti rimpatriati. Ora lo dice anche il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, sostenendo che “si deve cambiare qualcosa a livello di accordi”. Dopo aver di fatto sostenuto che le politiche immigrazioniste del governo Conte non c’entrano niente con il fatto che Brahim Aoussaoui, il terrorista assassino di Nizza, sia arrivato dalla Tunisia in Europa passando per Lampedusa, il prefetto ha aggiustato un po’ il tiro, parlando di giri di vite e rimpatri.

L’Italia usata per arrivare in Europa
“L’ho chiesto all’Europa, perché se arrivano in Italia arrivano in Europa“, ha detto Lamorgese in riferimento alla stretta sui rimpatri, intervenendo alla Festa del Foglio. “Abbiamo 10 Centri di rimpatrio, Cpr, con un numero di posti limitato e che comunque dovrebbero essere strutture a porte girevoli”, grazie ad “accordi di rientro con i Paesi di provenienza”. Con la Tunisia, ha sostenuto Lamorgese, “funzionano abbastanza bene”, tant’è che “abbiamo avuto la possibilità di fare un volo aggiuntivo rispetto ai due settimanali, per un totale di 120 persone a settimana che mandiamo via”.

I tunisini non hanno diritto all’asilo

Lo stesso ministro, però, ha dovuto ammettere che “certo non è un numero adeguato rispetto a 11mila arrivi di tunisini. Ma questi sono gli accordi che abbiamo e a cui stiamo lavorando da più tempo”. Lamorgese, inoltre, non ha potuto che rilevare che “chi proviene dalla Tunisia che sa di stare clandestinamente in Italia. Proviene da un Paese sicuro, quindi sa di essere soggetto a chiusura nei Cpr o a foglio di via”. Infatti, non ha i requisiti per chiedere asilo.

Lamorgese: “Quelli che arrivano li dobbiamo rimpatriare”

La titolare del Viminale, poi, ha voluto far passare l’idea che il numero di sbarchi clandestini non sia strettamente legato alle politiche e ai messaggi che vengono dati dai diversi governi. Secondo quanto ha sostenuto, infatti, “gli sbarchi autonomi sono sempre stati non controllabili. Anche nel periodo precedente al mio ne abbiamo avuto circa 9mila”. “L’attività che sto cercando di porre in essere con l’Europa è aiutare i Paesi” da cui proviene il fenomeno migratorio “a bloccare le partenze. Va cambiato qualcosa a livello di accordi: quelli che arrivano te li riprendi tutti“, ha detto, mentre i messaggi mandati dal governo con scelte come lo smantellamento del decreto Sicurezza vanno in direzione totalmente opposta

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