Il fascismo resta l’ossessione dei “sinistri”. Il delirio di Fratoianni: «È un crimine, non un’idea»

«Fascismo significa violenza e oppressione per questo non è un’opinione ma un crimine». Di stupidaggini come questa messa nero su bianco da Nicola Fratoianni, leader di Sinistra Italiana, abbondano giornali, tv e social. È il luogocomunismo, bellezza. Che per certi versi è persino peggio del comunismo. Entrambi mirano al cervello umano ed entrambi puntano a piegarlo. Entrambi, infine, lo liberano quando hanno ridotta la preda ad automa, cioè a corpo privo di volontà. A differenza dell’eurocomunismo, di cui nessuno ricorda nulla, il neurocomunismo ha lasciato segni incancellabili in milioni e milioni di vittime.

Fratoianni rinnega persino Gramsci

Il luogocomunismo, invece, è meno violento, ma non per questo meno insidioso. Perché tende a trasformare il conformismo in tendenza, il vecchio in moda, l’ortodossia dominante in coraggiosa eresia. Fratoianni ne è un esempio. Se anche un leader di partito si acconcia a sventolare una simile scempiaggine, vuol dire che non c’è speranza. Un tempo, per la sinistra, il fascismo era stata l’arma con cui la borghesia aveva fermato il «moto ascensionale delle masse». Non era vero, almeno non completamente. Ma rientrava nello schema interpretativo della lotta di classe con cui i comunisti analizzavano la struttura della storia. Oggi, invece, il compagno Fratoianni fa strame di tutto, persino di Gramsci, compiacendosi di ridurre il fascismo a «crimine».

Arretramento culturale nel dibattito storico

Il movimento fondato da Benito Mussolini non ha mai goduto di buona stampa. Guai ai vinti. Ma azzerare le analisi e le tesi di gente Croce, Gobetti, De Felice, Del Noce, Nolte e tanti altri per abbeverarsi alla miseria intellettuale di un Fratoianni è come pretendere di equiparare l’Esorcista all’Esorciccio. Facciamolo pure, ma poi non meravigliamoci se arrivano quelli che abbattono le statue di Colombo perché pensano che senza di lui ieri non ci sarebbe Trump oggi. La pretesa di giudicare il passato con gli occhi del presente è semplicemente folle, oltre che inutile. Lo ricordi soprattutto Fratoianni, forse ignaro che quello teorizzato Marx si chiamava materialismo e non moralismo storico.

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