Ora Bergoglio passa alle “minacce”: “il Signore chiederà conto di tutti i migranti caduti nei viaggi della speranza”

“Ieri si è celebrata la Giornata mondiale in ricordo delle vittime di atti di violenza basati sulla religione e sul credo. Preghiamo per questi nostri fratelli e sorelle, e sosteniamo con la preghiera e la solidarietà anche quanti – e sono tanti – ancora oggi vengono perseguitati a motivo della loro fede religiosa. Tanti!”. Così Papa Francesco dopo la recita dell’Angelus. Domani, ha proseguito, “ricorre il decimo anniversario del massacro di settantadue migranti e San Fernando, a Tamaulipas, in Messico. Erano persone di diversi Paesi che cercavano una vita migliore. Esprimo la mia solidarietà alle famiglie delle vittime che ancora oggi invocano giustizia e verità su quanto accaduto. Il Signore ci chiederà conto di tutti i migranti caduti nei viaggi della speranza. Sono stati vittime della cultura dello scarto”. “Domani si compiono anche quattro anni dal terremoto che ha colpito l’Italia Centrale. Rinnovo la preghiera per le famiglie e le comunità che hanno subito maggiori danni – ha aggiunto il Papa -, perché possano andare avanti con solidarietà e speranza; e mi auguro che si acceleri la ricostruzione, affinché la gente possa tornare a vivere serenamente in questi bellissimi territori dell’Appennino”. “Desidero, inoltre, ribadire la mia vicinanza alla popolazione di Cabo Delgado, nel Nord del Mozambico, che sta soffrendo a causa del terrorismo internazionale. Lo faccio nel vivo ricordo della visita che ho compiuto in quel caro Paese circa un anno fa”.

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