Ustica, “verità farebbe male all’Italia”. Segreto di Stato per altri 8 anni

La verità su Ustica “potrebbe fare male all’Italia”. E’ questa in sostanza la risposta di Palazzo Chigi a Giuliana Cavazza, presidente onoraria del comitato “Verità per Ustica” e figlia di una delle 81 vittime del Dc9 dell’Itavia Bologna-Palermo precipitato sul Tirreno il 27 giugno del 1980. Motivo per cui il segreto di Stato sui documenti del Sismi provenienti dal Libano dovrà permanere per altri 8 anni.

Il dossier del colonnello del Sismi Giovannone

La Cavazza aveva scritto a Palazzo Chigi affinché fosse tolto il segreto di Stato su alcuni documenti relativi alla strage, che dopo numerose ipotesi resta a tutt’oggi un mistero. In particolare, si trattava di un dossier con gli avvertimenti giunti da Beirut poco prima della strage da parte del colonnello Stefano Giovannone. Quest’ultimo è stato capocentro del Sismi in Libano dal 1973 al 1982 e nei giorni precedenti all’abbattimento dell’aereo avrebbe più volte avvertito di pericoli riguardanti l’Italia. Ebbene, il segreto di Stato dovrebbe durare al massimo 30 anni, tuttavia per i documenti in questione gli omissis sono parecchi. E anzi, come sottolineato dalla risposta data dalla presidenza del Consiglio alla rappresentante delle vittime di Ustica, il segreto continuerà almeno fino al 2029: “Rendere pubbliche le carte arrecherebbe un grave pregiudizio agli interessi della Repubblica”.

Cavazza: “Me l’aspettavo. Ma non ci diamo per vinti”

Dal canto suo, la Cavazza non è certo sorpresa: “Me l’aspettavo, ma in sostanza, visto che il segreto scadrebbe nel 2029 – ha dichiarato Cavazza alla Stampa – e poi basterà mettere una firma per rinviare ancora di quinquennio in quinquennio, bisognerebbe vivere come degli Highlander. Ma non ci diamo per vinti”.

FdI: “Desecretare i documenti, come richiesto anche dal Copasir”

Intanto, dal fronte dell’opposizione Fratelli d’Italia chiede che il governo giallofucsia di desecretare i documenti. “‘La verità sulle stragi di Ustica e di Bologna farebbe male all’Italia’. La giustificazione con cui il presidente del Consiglio avrebbe risposto ai familiari delle vittime che chiedono verità e quindi giustizia non può in alcun modo essere condivisa. E’ solo la menzogna che fa male all’Italia!”, scrive su Facebook il senatore FdI Adolfo Urso, vicepresidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica. “Anche il Copasir ha chiesto, con una deliberazione assunta alla unanimità e dopo aver letto quei documenti, di desecretare le note di Giovannone dal Libano inerenti nello specifico l’assassinio di Aldo Moro e le stragi di Ustica e Bologna. Tutti coloro che hanno letto quelle carte sono convinti che possano contribuire a svelare la verità e quindi a fare vera giustizia. Attendiamo la risposta ufficiale del presidente del Consiglio per giudicare”, conclude Urso.

Adolfo Spezzaferro

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