Il sindaco di Messina: «La Lamorgese è un muro di gomma, sui migranti fa angherie contro di noi»


«Non tollererò ulteriori angherie da Roma, le quali ledono la dignità dei miei concittadini». A dirlo è il sindaco di Messina, Cateno De Luca, dopo l’ennesima fuga di migranti dall’ex caserma Gasparro di Bisconte, la cui chiusura è in programma il prossimo 28 agosto. «Terminata la quarantena di quel che resta dei tunisini all’interno del Cas, perché adesso si mistifica anche sul numero reale dei migranti ospiti della struttura, il 28 agosto disporrò la chiusura immediata e definitiva della struttura colabrodo, senza se e senza ma».

Il sindaco di Messina contro Lamorgese

E poi ancora: «Non so se essere più arrabbiato per le reiterate fughe di migranti, che espongono a pericoli se stessi e la mia comunità. Oppure per il muro di gomma che il ministro Lamorgese ha innalzato nei miei confronti. Mi sono beccato una denuncia per difendere il mio territorio e sono pronto a rifarlo. E per questo che invito il ministro Lamorgese a fare un salto a Messina per un caffè, per rendersi conto in prima persona della paura sugli occhi dei cittadini di Bisconte».

«Chiudo tutto»

L’annuncio di chiudere la struttura era arrivato due giorni fa. «Abbiamo fatto chiudere l’hotspot, è rimasto il Cas – aveva detto – da qui hanno tentato la fuga in 40. Di questi, 20 ci sono riusciti. Cara ministro Lamorgese, le avevo ribadito che la caserma Gasparro di Bisconte era un colabrodo e dunque non idonea all’accoglienza. Siamo alla quarta fuga. Ci sono 50 tunisini in giro per la città. Adesso basta, occorre chiudere definitivamente. Con queste politiche sbagliate state invadendo il nostro territorio – aveva aggiunto – Le consiglio di continuare sulla linea della solidarietà, ma perché non porta i migranti in Parlamento? Certamente lì saranno al sicuro, così siamo tutti più tranquilli». E ancora: «A Messina non deve esserci più nessun migrante, la caserma Gasparro sarà chiusa. Non voglio più sentire parlare di hotspot e Cas a Messina».

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